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"Eccoci all’opera più vasta e complessa di Aho, il suo grande romanzo d’ispirazione kalevaliana. Erano gli anni in cui dal poema nazionale attingevano scene e motivi il sommo pittore Gallén-Kallela e il sommo musicista Jean Sibelius. Aho vi si preparò con un viaggio nella Carelia russa (estate del 1892), con lo studio delle opere del Lönnrot e di Julius Krohn, con indagini sulla tecnica del romanzo storico, fino ad allora nuovo, o quasi, nella letteratura finnica. Nello sfondo pittoresco del paesaggio nordico, tra le foreste nevose e i laghi gelati, fin nelle estreme lande della Lapponia, fra usanze strane e passioni violente, in contrasti di luce e di tenebre, si muovono, insieme con altre secondarie ma tutte potentemente scolpite, le figure di Martti Olai, il pastore di anime, l’apostolo del cristianesimo sorgente, e quella dello stregone Panu, il genio malefico che attraversa con tutti i mezzi e con tutti i delitti l’opera generosa del suo irresistibile rivale: la lotta fra la magia morente e la fede cristiana nascente".
Paolo Emilio Pavolini
"Panu è una sorta di romanzo archeologico, etnologico ed etnografico, esaltazione del mito del Kalevala. Carico di dettagli, esprime anche una nuova valutazione dell’epopea nazionale, ben diversa da quella dei nazional-romantici di cinquant’anni prima. Anche per questa ragione l’opera ebbe entusiastiche accoglienze".
Edoardo Roberto Gummerus
Il Libro
"Se in origine i nostri avi possedevano una migliore concezione di Dio e della sua influenza sul mondo, progressivamente questa scienza si stemperò in un ammasso confuso di superstizioni che finì per dominare l’era del paganesimo".
Elias Lönnrot
Finlandia nord-orientale, principio del XVII secolo. Nelle selvagge foreste di Korpivaara, una comunità careliana resiste ancora al verbo di Cristo, lo «straniero della croce». Ma dalla vicina Kontojärvi il nuovo pastore è deciso a convertire gli ultimi pagani di quella remota provincia del Regno di Svezia, anche a costo di sfidare Panu, il loro temibile tietäjä. Ma i riti e gli incantesimi con cui Panu esercita l'autorità sui careliani sono solo una pallida ombra dell’antica scienza magica che Reita, fratello di Panu, aveva sviluppato coniugando l’antica sapienza magico-lirica di Carelia allo sciamanesimo lappone: forza della quale Panu aveva tentato invano d’appropriarsi uccidendo Reita ed imprigionandone lo spirito in un teschio. Ma quando l'ardito cacciatore Kari si ribella a Panu, il quale ha ceduto in schiava al turpe vassallo svedese la fanciulla di cui è innamorato, e raggiunge i lapponi esiliati dal crudele tietäjä, e quando il figlio di Reita torna al fianco del pastore per vendicare la morte del padre, la cortina di paura e mistificazione che avvolge quelle buie lande lentamente si dipana e Panu deve tentare il tutto per tutto perché l’infausta profezia della sua caduta non s’avveri. Solo Jorma, il vecchio cantore, lamenta che gli uomini abbiano ormai del tutto smarrito il senso del sacro...
Il primo romanzo storico finlandese è una maestosa allegoria dell’equilibrio instabile tra potere temporale ed autorità spirituale. La battaglia manichea tra il cristianesimo e ciò che resta dell’antica religione baltofinnica prende la forma di un dramma shakespeariano nel quale le ombre della storia e il chiaroscuro della vicenda umana sono portate in scena con epica maestria sullo sfondo della natura finlandese, aspra e sublime come solo un grande romanziere poteva descriverla.
Juhani Aho, al secolo Johannes Brofeldt (1861-1921) è tra i maggiori romanzieri finlandesi e un insigne esponente del tardo romanticismo nordico la cui eclettica produzione letteraria ha esercitato un’influenza significativa sulla cultura europea del primo Novecento. Frequentatore di quella fucina di artisti che fu la famiglia Järnefelt, allievo di Minna Canth, la sua opera spazia dal realismo d’impronta naturalista di Rautatie («Ferrovia», 1884) all’introspezione psicologica di Yksin («Solo», 1890), dall’impressionismo delle raccolte di novelle Lastuja («Trucioli», 1891-1921) al romanzo storico d’ispirazione carelianista, quale il presente Panu (1897) e Kevät ja takatalvi («Primavera ed ultimo colpo d’inverno», 1906) fino ad opere impregnate di un realismo simbolista debitore del dramma ibseniano: Papin tytär, («La figlia del prete», 1885), Papin rouva («La moglie del prete», 1893) e Juha (1911) da cui il regista Aki Kaurismäki ha tratto l’omonimo, celebre film muto (1999).
Dal sito della casa editrice VociFuoriScena
Aho Juhani
PANU
Collana: Lapis
Traduzione: Marcello Ganassini
Pagine: 442
Prezzo: € 15,00
Un estratto del libro in PDF
VociFuoriScena pubblica Panu il grande romanzo storico di Juhani Aho
Il 10/07/2014
"Eccoci all’opera più vasta e complessa di Aho, il suo grande romanzo d’ispirazione kalevaliana. Erano gli anni in cui dal poema nazionale attingevano scene e motivi il sommo pittore Gallén-Kallela e il sommo musicista Jean Sibelius. Aho vi si preparò con un viaggio nella Carelia russa (estate del 1892), con lo studio delle opere del Lönnrot e di Julius Krohn, con indagini sulla tecnica del romanzo storico, fino ad allora nuovo, o quasi, nella letteratura finnica. Nello sfondo pittoresco del paesaggio nordico, tra le foreste nevose e i laghi gelati, fin nelle estreme lande della Lapponia, fra usanze strane e passioni violente, in contrasti di luce e di tenebre, si muovono, insieme con altre secondarie ma tutte potentemente scolpite, le figure di Martti Olai, il pastore di anime, l’apostolo del cristianesimo sorgente, e quella dello stregone Panu, il genio malefico che attraversa con tutti i mezzi e con tutti i delitti l’opera generosa del suo irresistibile rivale: la lotta fra la magia morente e la fede cristiana nascente".
Paolo Emilio Pavolini
"Panu è una sorta di romanzo archeologico, etnologico ed etnografico, esaltazione del mito del Kalevala. Carico di dettagli, esprime anche una nuova valutazione dell’epopea nazionale, ben diversa da quella dei nazional-romantici di cinquant’anni prima. Anche per questa ragione l’opera ebbe entusiastiche accoglienze".
Edoardo Roberto Gummerus
Il Libro
"Se in origine i nostri avi possedevano una migliore concezione di Dio e della sua influenza sul mondo, progressivamente questa scienza si stemperò in un ammasso confuso di superstizioni che finì per dominare l’era del paganesimo".
Elias Lönnrot
Finlandia nord-orientale, principio del XVII secolo. Nelle selvagge foreste di Korpivaara, una comunità careliana resiste ancora al verbo di Cristo, lo «straniero della croce». Ma dalla vicina Kontojärvi il nuovo pastore è deciso a convertire gli ultimi pagani di quella remota provincia del Regno di Svezia, anche a costo di sfidare Panu, il loro temibile tietäjä. Ma i riti e gli incantesimi con cui Panu esercita l'autorità sui careliani sono solo una pallida ombra dell’antica scienza magica che Reita, fratello di Panu, aveva sviluppato coniugando l’antica sapienza magico-lirica di Carelia allo sciamanesimo lappone: forza della quale Panu aveva tentato invano d’appropriarsi uccidendo Reita ed imprigionandone lo spirito in un teschio. Ma quando l'ardito cacciatore Kari si ribella a Panu, il quale ha ceduto in schiava al turpe vassallo svedese la fanciulla di cui è innamorato, e raggiunge i lapponi esiliati dal crudele tietäjä, e quando il figlio di Reita torna al fianco del pastore per vendicare la morte del padre, la cortina di paura e mistificazione che avvolge quelle buie lande lentamente si dipana e Panu deve tentare il tutto per tutto perché l’infausta profezia della sua caduta non s’avveri. Solo Jorma, il vecchio cantore, lamenta che gli uomini abbiano ormai del tutto smarrito il senso del sacro...
Il primo romanzo storico finlandese è una maestosa allegoria dell’equilibrio instabile tra potere temporale ed autorità spirituale. La battaglia manichea tra il cristianesimo e ciò che resta dell’antica religione baltofinnica prende la forma di un dramma shakespeariano nel quale le ombre della storia e il chiaroscuro della vicenda umana sono portate in scena con epica maestria sullo sfondo della natura finlandese, aspra e sublime come solo un grande romanziere poteva descriverla.
Juhani Aho, al secolo Johannes Brofeldt (1861-1921) è tra i maggiori romanzieri finlandesi e un insigne esponente del tardo romanticismo nordico la cui eclettica produzione letteraria ha esercitato un’influenza significativa sulla cultura europea del primo Novecento. Frequentatore di quella fucina di artisti che fu la famiglia Järnefelt, allievo di Minna Canth, la sua opera spazia dal realismo d’impronta naturalista di Rautatie («Ferrovia», 1884) all’introspezione psicologica di Yksin («Solo», 1890), dall’impressionismo delle raccolte di novelle Lastuja («Trucioli», 1891-1921) al romanzo storico d’ispirazione carelianista, quale il presente Panu (1897) e Kevät ja takatalvi («Primavera ed ultimo colpo d’inverno», 1906) fino ad opere impregnate di un realismo simbolista debitore del dramma ibseniano: Papin tytär, («La figlia del prete», 1885), Papin rouva («La moglie del prete», 1893) e Juha (1911) da cui il regista Aki Kaurismäki ha tratto l’omonimo, celebre film muto (1999).
Dal sito della casa editrice VociFuoriScena
Aho Juhani
PANU
Collana: Lapis
Traduzione: Marcello Ganassini
Pagine: 442
Prezzo: € 15,00
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