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Viola Parente-Čapková nell'articolo La vergogna motivazionale e paralizzante. La figura del parvenu negli scritti di L. Onerva, sullo sfondo storico della Finlandia di inizi Novecento apparso sul secondo numero della rivista interdisciplinare Lingue e Letterature d'Oriente e d'Occidente (LEA) dell'Università di Firenze, analizza la figura del parvenu e il concetto della vergogna attraverso i personaggi di alcuni racconti di L. Onerva.
Nousukkaita (I parvenu, 1911) è la raccolta di racconti oggetto di studio.
Come ben spiegato all'inizio dello scritto della Parente-Čapková, la parola nousukas in finlandese ha una accezione ben più ampia della sua traduzione "arrampicatore sociale", assumendo "sfumature che vanno dall'arrivista al nuovo ricco a forme non necessariamente e marcatamentepeggiorative".
In Veeren ääni (La voce del sangue) Kaarina è una giovane di campagna di lingua finlandese, una parvenu di seconda generazione [...] che usa il suo fascino femminile, sposandosi ed elevando così la sua condizione", ma "verrà travolta da uno dei tipi di vergogna più dolorosi, le vergogna dei propri genitori e della propria classe di origine". La protagonista vivrà un "processo di risveglio che è il risultato della sua reazione al sentimento di vergogna".
In Marja Havu la protagonista è una parvenu di prima generazione e la sua vergogna è molto più radicata e radicale di quella di Kaarina. La sua inferiorità è talmente "interiorizzata" che non avrà possibilità di riscatto.
Solo a seguito della segnalazione dell'articolo, mi sono resa conto che nel mare magnum del web non risulta neanche una riga in italiano dedicata a Hilja Onerva Lehtinen, nenache per il fatto - per quanto possa essere futile la considerazione - di essere stata compagna, amante del grande poeta Eino Leino con il quale visse a Roma in un appartamento in affitto sul Lungotevere Prati, dove Leino tradusse la Divina Commedia: al numero civico 17,ancor oggi si può leggere la targa commemorativa che recita "In questa casa negli anni 1908-1909 il grande poeta finlandese Eino Leino tradusse La Divina Commedia con amore inspirato alla universalità di Roma."
L. Onerva (Hilja Onerva Lehtinen, Helsinki 1882 -1972) fu una "personalità letteraria versatile, le cui opere spaziano dalla prosa alla poesia, dal teatro alla saggistica, alla critica d'arte..." . Fu anche traduttrice di grandi scrittori francesi tra cui Honoré de Balzac, Voltaire, Anatole France e François Mauriac.
Nel primo rimando alle note dello scritto di Viola Parente-Čapková si apprende che la Onerva "firmò tutte le sue opere col nome d'arte suggeritole dal poeta Juhana Heikki Erkko, ed è praticamente sconosciuta col suo nome civile". Si apprende anche - e tristemente - che fatta eccezione per alcune traduzioni a cura di Antonio Parente apparse su "Settentrione. Rivista di studi italo-finlandesi" (18, 277), non esistono opere della Onerva tradotte in italiano. Il che sottolinea - a parte lo sconforto personale in cui mi getta la notizia - l'importanza dello scritto di Viola Parente-Čapková che appare così ancor più prezioso.
Al seguente link l'articolo completo in PDF:
La vergogna motivazionale e paralizzante. La figura del parvenu negli scritti di L. Onerva, sullo sfondo storico della Finlandia di inizi Novecento
Viola Parente-Čapková
Università degli Studi di Turku
Immagine: Viola Parente-Čapková e copertina della rivista LEA
Viola Parente-Čapková: la vergogna del parvenu negli scritti di L.Onerva nella Finlandia di inizi Novecento
Il 30/07/2014
Viola Parente-Čapková nell'articolo La vergogna motivazionale e paralizzante. La figura del parvenu negli scritti di L. Onerva, sullo sfondo storico della Finlandia di inizi Novecento apparso sul secondo numero della rivista interdisciplinare Lingue e Letterature d'Oriente e d'Occidente (LEA) dell'Università di Firenze, analizza la figura del parvenu e il concetto della vergogna attraverso i personaggi di alcuni racconti di L. Onerva.
Nousukkaita (I parvenu, 1911) è la raccolta di racconti oggetto di studio.
Come ben spiegato all'inizio dello scritto della Parente-Čapková, la parola nousukas in finlandese ha una accezione ben più ampia della sua traduzione "arrampicatore sociale", assumendo "sfumature che vanno dall'arrivista al nuovo ricco a forme non necessariamente e marcatamentepeggiorative".
In Veeren ääni (La voce del sangue) Kaarina è una giovane di campagna di lingua finlandese, una parvenu di seconda generazione [...] che usa il suo fascino femminile, sposandosi ed elevando così la sua condizione", ma "verrà travolta da uno dei tipi di vergogna più dolorosi, le vergogna dei propri genitori e della propria classe di origine". La protagonista vivrà un "processo di risveglio che è il risultato della sua reazione al sentimento di vergogna".
In Marja Havu la protagonista è una parvenu di prima generazione e la sua vergogna è molto più radicata e radicale di quella di Kaarina. La sua inferiorità è talmente "interiorizzata" che non avrà possibilità di riscatto.
Solo a seguito della segnalazione dell'articolo, mi sono resa conto che nel mare magnum del web non risulta neanche una riga in italiano dedicata a Hilja Onerva Lehtinen, nenache per il fatto - per quanto possa essere futile la considerazione - di essere stata compagna, amante del grande poeta Eino Leino con il quale visse a Roma in un appartamento in affitto sul Lungotevere Prati, dove Leino tradusse la Divina Commedia: al numero civico 17,ancor oggi si può leggere la targa commemorativa che recita "In questa casa negli anni 1908-1909 il grande poeta finlandese Eino Leino tradusse La Divina Commedia con amore inspirato alla universalità di Roma."
L. Onerva (Hilja Onerva Lehtinen, Helsinki 1882 -1972) fu una "personalità letteraria versatile, le cui opere spaziano dalla prosa alla poesia, dal teatro alla saggistica, alla critica d'arte..." . Fu anche traduttrice di grandi scrittori francesi tra cui Honoré de Balzac, Voltaire, Anatole France e François Mauriac.
Nel primo rimando alle note dello scritto di Viola Parente-Čapková si apprende che la Onerva "firmò tutte le sue opere col nome d'arte suggeritole dal poeta Juhana Heikki Erkko, ed è praticamente sconosciuta col suo nome civile". Si apprende anche - e tristemente - che fatta eccezione per alcune traduzioni a cura di Antonio Parente apparse su "Settentrione. Rivista di studi italo-finlandesi" (18, 277), non esistono opere della Onerva tradotte in italiano. Il che sottolinea - a parte lo sconforto personale in cui mi getta la notizia - l'importanza dello scritto di Viola Parente-Čapková che appare così ancor più prezioso.
Al seguente link l'articolo completo in PDF:
La vergogna motivazionale e paralizzante. La figura del parvenu negli scritti di L. Onerva, sullo sfondo storico della Finlandia di inizi Novecento
Viola Parente-Čapková
Università degli Studi di Turku
Immagine: Viola Parente-Čapková e copertina della rivista LEA