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Transitions of Energy arriva a Kokkola | fino al 18.2
Il 22/10/2017
Dopo aver toccato le città di Bratislava (2015), Kajaani e Kotka in Finlandia (2016), la mostra Transitions of energy approda a Kokkola, sulla costa occidentale del paese, fino al 18.2.2018.
Il museo K.H.Renlund è l'ultima tappa della mostra collettiva cha ha impegnato 5 artiste di origini italiane e la curatrice Lorella Scacco in un tour europeo.
Le artiste Flavia Bigi, casaluce/geiger & synusi@cyborg, Juliana Herrero (nella foto), Sissa Micheli, Francesca Romana Pinzari, tutte italiane di nascita o di origini, si incontrano intorno al tema della transizione dell'energia, titolo allusivo all'intreccio internazionale di questo dialogo artistico.
Le artiste, tutte donne, sono accomunate dalla loro origine italiana e dalla loro esperienza all'estero, vivendo tra Austria, Francia, Italia, Slovacchia.
Video, foto, sculture, allestimenti creano un dialogo in presenza grazie all'esperienza della curatrice romana, da molti anni attiva tra Italia e Scandinavia e autrice di un saggio sulla videoarte nei Paesi nordici.
La mostra è patrocinata dall’Istituto Italiano di Cultura a Helsinki e dall’Ambasciata d’Austria in Finlandia.
Dal comunicato stampa le informazioni sui singoli autori:
Flavia Bigi focalizza la sua ricerca sull’energia spirituale. La sua installazione Pay Attention II (2015) è
formata da sette volumi cubici, che alludono al dogmatismo di molti culti imprigionati dentro la loro pretesa
di perfezione immutabile. La superficie nera è stigmatizzata e infranta da un simbolo religioso e dal gioco di
verità e illusione che si instaura. Al centro di tale installazione circolare appare l’icona di un viso umano
realizzata in vetro su cui l’artista ha inciso la formula matematica dell’energia: E = mc². Bigi pone così
l’individuo al centro dell’universo, atto di memoria rinascimentale che lascia affiorare le sue radici toscane.
La sua ricerca si spinge anche nel regno delle fiabe, che influenzano il comportamento dei bambini, come
mostrano la serie fotografica Ada e i disegni Intimate relationship.
L’approccio filosofico di casaluce/geiger & synusi@cyborg analizza il territorio post-human e il flusso
cyborg della vita tra il reale e il virtuale. L’artista si avvicina al tema dell’energia usando la sua dimensione
virtuale. La sua personalità multipla interagisce con altre entità, pervade le diverse piattaforme di Internet
sotto forma di un virus, che si trasforma visivamente in una crittografia sulle opere fotografiche, come
mostrano i lavori REHAB (work in progress). Qui, l’energia deve essere compresa come quel processo psicofisico
che chiede la riattivazione dei livelli energetici durante un’esperienza borderline dove il soggetto non
è né malato né sano. Il lavoro è una ricerca per un dialogo tra ciò che è relazionato all’esperienza intima e
personale, ma anche una metafora della realtà tesa verso il mondo sociale, tra la dimensione legata al mondo
naturale, all’acqua, all’aria, ai fanghi, alla luce solare così come agli impulsi luminosi e alle onde
elettromagnetiche. Un incrocio, anche in questo caso, di una dimensione post-human con tutte le sue
domande e riflessioni aperte che toccano tutti noi. Il suo video The heart sarà anche in mostra.
Juliana Herrero affronta il tema dell’energia rielaborando elementi di found footage digitali, che sono da lei
frammentati e ricomposti musicalmente su vari livelli. Così come l’energia trasforma la materia, il suo
lavoro porta universi alienati dentro “scenari” surreali che producono atmosfere emozionali in cui il pubblico
si può immergere. I suoi “paesaggi” galleggianti, come Milieu, investigano il concetto d’infinito e la
costruzione di realtà contingenti, muovendosi dentro i limiti sottili tra l’universo esterno e quello interiore e
ne esplora il loro confine osmotico. Come controparte, che stimola una riflessione riguardo la relazione
intima tra l’essere umano e la tecnologia nell’era dell’iperconnettività, l’artista mostrerà alcuni lavori
realizzati con acquerelli e tecnica mista dal titolo Blues en Sol menor e Multipolaren. Questi recenti lavori
mischiano pigmenti e suoni eterei in forma poetica, esaminando ulteriori argomenti di percezione: una
visione quasi sinestetica.
La video installazione di Sissa Micheli dal titolo A Mountain Phenomenon è dedicata alle variazioni
energetiche di luce. Le immagini di alcune montagne argentate appaiono muovendosi nello spazio grazie alla
loro proiezione su dei riflettori utilizzati in campo fotografico e cinematografico. Durante la loro rotazione le
montagne, realizzate con il materiale riflettente delle coperte di soccorso, riverberano e interrompono la luce
esaltando il potenziale energetico di essa. Strutture animate artificialmente sembrano sfidare le leggi fisiche
della trasformazione dell’energia solare. Il suo uso ricorrente di fogli d’alluminio usati per le coperte di
salvataggio accentua la sensazione di stato d’emergenza e determina una riflessione sulla nostra era, come
mostrano anche i suoi disegni della serie Icicle caves in mountain landscapes. Se da un lato nei suoi lavori
emerge il problema globale dell’esaurimento delle energie naturali, dall’altro è costante la dimensione
temporale.
Francesca Romana Pinzari è interessata alla transizione di energia nelle relazioni umane. Nel suo video
The first time we kissed (2009) l'artista vuole cogliere qualcosa d’intimo e d’indefinibile come l'emozione del
primo bacio e renderla eterna. Ironicamente Francesca Romana Pinzari coglie questa emozione romantica e
poetica con strumenti tecnologici e clinici. Il video è stato attuato usando una telecamera termica, due
macchine ECG e due microfoni per registrare il suono dei battiti dei cuori. Il progetto è stato possibile
realizzarlo grazie alla collaborazione di due Università italiane che hanno fornito gli strumenti tecnici
necessari. La sua videoinstallazione Get Closer invita gli spettatori a sdraiarsi su un letto accanto
all’immagine proiettata dell’artista che è filmata mentre dorme.
Il museo K.H.Renlund è l'ultima tappa della mostra collettiva cha ha impegnato 5 artiste di origini italiane e la curatrice Lorella Scacco in un tour europeo.
Le artiste Flavia Bigi, casaluce/geiger & synusi@cyborg, Juliana Herrero (nella foto), Sissa Micheli, Francesca Romana Pinzari, tutte italiane di nascita o di origini, si incontrano intorno al tema della transizione dell'energia, titolo allusivo all'intreccio internazionale di questo dialogo artistico.
Le artiste, tutte donne, sono accomunate dalla loro origine italiana e dalla loro esperienza all'estero, vivendo tra Austria, Francia, Italia, Slovacchia.
Video, foto, sculture, allestimenti creano un dialogo in presenza grazie all'esperienza della curatrice romana, da molti anni attiva tra Italia e Scandinavia e autrice di un saggio sulla videoarte nei Paesi nordici.
La mostra è patrocinata dall’Istituto Italiano di Cultura a Helsinki e dall’Ambasciata d’Austria in Finlandia.
Dal comunicato stampa le informazioni sui singoli autori:
Flavia Bigi focalizza la sua ricerca sull’energia spirituale. La sua installazione Pay Attention II (2015) è
formata da sette volumi cubici, che alludono al dogmatismo di molti culti imprigionati dentro la loro pretesa
di perfezione immutabile. La superficie nera è stigmatizzata e infranta da un simbolo religioso e dal gioco di
verità e illusione che si instaura. Al centro di tale installazione circolare appare l’icona di un viso umano
realizzata in vetro su cui l’artista ha inciso la formula matematica dell’energia: E = mc². Bigi pone così
l’individuo al centro dell’universo, atto di memoria rinascimentale che lascia affiorare le sue radici toscane.
La sua ricerca si spinge anche nel regno delle fiabe, che influenzano il comportamento dei bambini, come
mostrano la serie fotografica Ada e i disegni Intimate relationship.
L’approccio filosofico di casaluce/geiger & synusi@cyborg analizza il territorio post-human e il flusso
cyborg della vita tra il reale e il virtuale. L’artista si avvicina al tema dell’energia usando la sua dimensione
virtuale. La sua personalità multipla interagisce con altre entità, pervade le diverse piattaforme di Internet
sotto forma di un virus, che si trasforma visivamente in una crittografia sulle opere fotografiche, come
mostrano i lavori REHAB (work in progress). Qui, l’energia deve essere compresa come quel processo psicofisico
che chiede la riattivazione dei livelli energetici durante un’esperienza borderline dove il soggetto non
è né malato né sano. Il lavoro è una ricerca per un dialogo tra ciò che è relazionato all’esperienza intima e
personale, ma anche una metafora della realtà tesa verso il mondo sociale, tra la dimensione legata al mondo
naturale, all’acqua, all’aria, ai fanghi, alla luce solare così come agli impulsi luminosi e alle onde
elettromagnetiche. Un incrocio, anche in questo caso, di una dimensione post-human con tutte le sue
domande e riflessioni aperte che toccano tutti noi. Il suo video The heart sarà anche in mostra.
Juliana Herrero affronta il tema dell’energia rielaborando elementi di found footage digitali, che sono da lei
frammentati e ricomposti musicalmente su vari livelli. Così come l’energia trasforma la materia, il suo
lavoro porta universi alienati dentro “scenari” surreali che producono atmosfere emozionali in cui il pubblico
si può immergere. I suoi “paesaggi” galleggianti, come Milieu, investigano il concetto d’infinito e la
costruzione di realtà contingenti, muovendosi dentro i limiti sottili tra l’universo esterno e quello interiore e
ne esplora il loro confine osmotico. Come controparte, che stimola una riflessione riguardo la relazione
intima tra l’essere umano e la tecnologia nell’era dell’iperconnettività, l’artista mostrerà alcuni lavori
realizzati con acquerelli e tecnica mista dal titolo Blues en Sol menor e Multipolaren. Questi recenti lavori
mischiano pigmenti e suoni eterei in forma poetica, esaminando ulteriori argomenti di percezione: una
visione quasi sinestetica.
La video installazione di Sissa Micheli dal titolo A Mountain Phenomenon è dedicata alle variazioni
energetiche di luce. Le immagini di alcune montagne argentate appaiono muovendosi nello spazio grazie alla
loro proiezione su dei riflettori utilizzati in campo fotografico e cinematografico. Durante la loro rotazione le
montagne, realizzate con il materiale riflettente delle coperte di soccorso, riverberano e interrompono la luce
esaltando il potenziale energetico di essa. Strutture animate artificialmente sembrano sfidare le leggi fisiche
della trasformazione dell’energia solare. Il suo uso ricorrente di fogli d’alluminio usati per le coperte di
salvataggio accentua la sensazione di stato d’emergenza e determina una riflessione sulla nostra era, come
mostrano anche i suoi disegni della serie Icicle caves in mountain landscapes. Se da un lato nei suoi lavori
emerge il problema globale dell’esaurimento delle energie naturali, dall’altro è costante la dimensione
temporale.
Francesca Romana Pinzari è interessata alla transizione di energia nelle relazioni umane. Nel suo video
The first time we kissed (2009) l'artista vuole cogliere qualcosa d’intimo e d’indefinibile come l'emozione del
primo bacio e renderla eterna. Ironicamente Francesca Romana Pinzari coglie questa emozione romantica e
poetica con strumenti tecnologici e clinici. Il video è stato attuato usando una telecamera termica, due
macchine ECG e due microfoni per registrare il suono dei battiti dei cuori. Il progetto è stato possibile
realizzarlo grazie alla collaborazione di due Università italiane che hanno fornito gli strumenti tecnici
necessari. La sua videoinstallazione Get Closer invita gli spettatori a sdraiarsi su un letto accanto
all’immagine proiettata dell’artista che è filmata mentre dorme.