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Start up alla finlandese
Il 24/02/2013
Start up alla finlandese. L'argomento è molto di moda qui in Italia, si parla di incentivare le nuove idee ma senza uno schema ed un progetto ben definito. Per saperne di più, ecco l'articolo che fa al caso nostro. Sulla rivista Tempi un interessante reportage:
In Finlandia, per lungo tempo, lavoro ha fatto rima con Nokia. Tutti i ragazzi finlandesi, prima o poi, oltrepassavano i cancelli del colosso di telefonia, come i loro padri, zii e cugini. Nel 2000 la Nokia, da sola, era responsabile del 4 per cento del Pil nazionale. Troppo, tanto che nel 2008 il governo decide che è arrivato il momento di invertire la rotta e dà il via alla fondazione dell’università Aalto, che nasce dalla fusione del Politecnico, della Scuola di Economia e della Università di Arte e Design di Helsinki. Lo fa nel momento in cui la Nokia comincia a dare i primi segni di cedimento e il paese intero capisce che bisogna creare un’economia che non dipenda da una sola azienda.
STARTUP. Così nel 2010 alcuni studenti della Aalto si mettono insieme con l’intento di dare vita a progetti d’innovazione tecnologica ed economica. A convertirli sulla via di Damasco una visita al Mit, nel Massachusetts, che gli apre la mente e dà il via alla Start-Up Sauna, un acceleratore d’impresa finanziato dal governo finlandese, in collaborazione con le università e le aziende. La sede è all’interno di un vecchio magazzino vicino Helsinki, dentro ci sono decine di ragazzi che insieme lavorano per offrire una moltitudine di servizi alle imprese ma anche ai giovani desiderosi di diventare imprenditori: ci sono spazi da concedere in locazione, possibilità di partecipare a corsi di formazione in sede o nella Silicon Valley e, fondamentale per i finlandesi, molte saune.
RISCHI. Sauna va avanti per la sua strada, che è fatta di pericoli e insidie e il fallimento dell’operazione innovazione è sempre dietro l’angolo. Ma il loro è solo il primo di una serie di investimenti finanziati anche dal governo finlandese, che lavora per invertire la rotta economica di un paese che ha fondato il suo benessere e la sua ricchezza sulla Nokia. In Finlandia per fare impresa ci si può rivolgere all’agenzia per l’innovazione e la tecnologia Tekes, che dispone di seicento milioni di budget annuale e trecento sessanta dipendenti o a Finvera, un fondo di capitale di rischio che aiuta le neonate imprese a svilupparsi riducendo i rischi. Il risultato sono centinaia e centinaia di start-up, buona parte delle quali messe in piedi da ex dipendenti Nokia e molte di loro, sostenute dal governo e dai privati, stanno ottenendo ottimi risultati. La paura ora è che le aziende decidano di continuare la loro avventura all’estero o peggio ancora vendano le loro idee alle multinazionali straniere. Ma per un paese che ha definito il declino della Nokia “la cosa migliore mai accaduta” c’è da aspettarsi molto molto di più.
In Finlandia, per lungo tempo, lavoro ha fatto rima con Nokia. Tutti i ragazzi finlandesi, prima o poi, oltrepassavano i cancelli del colosso di telefonia, come i loro padri, zii e cugini. Nel 2000 la Nokia, da sola, era responsabile del 4 per cento del Pil nazionale. Troppo, tanto che nel 2008 il governo decide che è arrivato il momento di invertire la rotta e dà il via alla fondazione dell’università Aalto, che nasce dalla fusione del Politecnico, della Scuola di Economia e della Università di Arte e Design di Helsinki. Lo fa nel momento in cui la Nokia comincia a dare i primi segni di cedimento e il paese intero capisce che bisogna creare un’economia che non dipenda da una sola azienda.
STARTUP. Così nel 2010 alcuni studenti della Aalto si mettono insieme con l’intento di dare vita a progetti d’innovazione tecnologica ed economica. A convertirli sulla via di Damasco una visita al Mit, nel Massachusetts, che gli apre la mente e dà il via alla Start-Up Sauna, un acceleratore d’impresa finanziato dal governo finlandese, in collaborazione con le università e le aziende. La sede è all’interno di un vecchio magazzino vicino Helsinki, dentro ci sono decine di ragazzi che insieme lavorano per offrire una moltitudine di servizi alle imprese ma anche ai giovani desiderosi di diventare imprenditori: ci sono spazi da concedere in locazione, possibilità di partecipare a corsi di formazione in sede o nella Silicon Valley e, fondamentale per i finlandesi, molte saune.
RISCHI. Sauna va avanti per la sua strada, che è fatta di pericoli e insidie e il fallimento dell’operazione innovazione è sempre dietro l’angolo. Ma il loro è solo il primo di una serie di investimenti finanziati anche dal governo finlandese, che lavora per invertire la rotta economica di un paese che ha fondato il suo benessere e la sua ricchezza sulla Nokia. In Finlandia per fare impresa ci si può rivolgere all’agenzia per l’innovazione e la tecnologia Tekes, che dispone di seicento milioni di budget annuale e trecento sessanta dipendenti o a Finvera, un fondo di capitale di rischio che aiuta le neonate imprese a svilupparsi riducendo i rischi. Il risultato sono centinaia e centinaia di start-up, buona parte delle quali messe in piedi da ex dipendenti Nokia e molte di loro, sostenute dal governo e dai privati, stanno ottenendo ottimi risultati. La paura ora è che le aziende decidano di continuare la loro avventura all’estero o peggio ancora vendano le loro idee alle multinazionali straniere. Ma per un paese che ha definito il declino della Nokia “la cosa migliore mai accaduta” c’è da aspettarsi molto molto di più.