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Restaurato il Padiglione finlandese nei Giardini della Biennale a Venezia
Il 27/02/2013
Il 7 ottobre 2011 un albero si è abbattuto sul piccolo Padiglione finlandese ai Giardini delle Biennale a Venezia provocando gravi danni al fragile capolavoro di Alvar Aalto.
Il Padiglione era nato nel 1956 come struttura provvisoria per le esposizioni d’arte della Finlandia in attesa della realizzazione di un grande spazio destinato ai Paesi Nordici ed è poi diventato un luogo speciale per le mostre d’arte e di architettura della Finlandia. Per questo le autorità finlandesi non hanno esitato ad avviare un cantiere di restauro, affidato all’architetto Gianni Talamini, che ha condotto nei tempi stretti richiesti dall’imminente 13. Mostra internazionale di architettura un restauro ritenuto esemplare.
“Questo è stato probabilmente il restauro più attento del padiglione: prima di tutto per le ricerche storiche che lo hanno accompagnato, poi perché la struttura è stato totalmente smontata e riassemblata, e ancora perché l’edificio è stato liberato dai numerosi strati di materiali estranei aggiunti nel corso dei suoi oltre cinquant’anni di vita. Il lavoro di restauro può pertanto paragonarsi ad una indagine archeologica, che ha reso possibile leggere molti capitoli della storia del padiglione che non sono mai stati scritti. Queste scoperte quotidiane sono state un risultato molto eccitante che ha ripagato il grande impegno di completare il restauro propriamente e nei tempi richiesti. In nove mesi, in tempo per la 13. Mostra di Architettura, il padiglione è stato finalmente di nuovo svelato “.
(Gianni Talamini, architetto)
Il Padiglione era nato nel 1956 come struttura provvisoria per le esposizioni d’arte della Finlandia in attesa della realizzazione di un grande spazio destinato ai Paesi Nordici ed è poi diventato un luogo speciale per le mostre d’arte e di architettura della Finlandia. Per questo le autorità finlandesi non hanno esitato ad avviare un cantiere di restauro, affidato all’architetto Gianni Talamini, che ha condotto nei tempi stretti richiesti dall’imminente 13. Mostra internazionale di architettura un restauro ritenuto esemplare.
“Questo è stato probabilmente il restauro più attento del padiglione: prima di tutto per le ricerche storiche che lo hanno accompagnato, poi perché la struttura è stato totalmente smontata e riassemblata, e ancora perché l’edificio è stato liberato dai numerosi strati di materiali estranei aggiunti nel corso dei suoi oltre cinquant’anni di vita. Il lavoro di restauro può pertanto paragonarsi ad una indagine archeologica, che ha reso possibile leggere molti capitoli della storia del padiglione che non sono mai stati scritti. Queste scoperte quotidiane sono state un risultato molto eccitante che ha ripagato il grande impegno di completare il restauro propriamente e nei tempi richiesti. In nove mesi, in tempo per la 13. Mostra di Architettura, il padiglione è stato finalmente di nuovo svelato “.
(Gianni Talamini, architetto)