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Quali sono le città più hipster del mondo? – Helsinki in cima alla classifica
Il 30/04/2018
Di Lorenzo Lelli
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una rapida crescita del movimento hipster, una vera e propria sottocultura che ha fatto dell'anticonformismo il suo tratto distintivo e che propone uno stile di vita distante da quello condiviso dalla maggior parte delle persone.
Di fronte a questa tendenza che non sembra essere destinata ad arrestarsi in breve tempo, il sito Movehub.com ha stilato una classifica per stabilire quali siano le città più adatte a chi voglia sposare uno stile di vita alternativo. Per determinare la classifica si è tenuto conto del numero di ristoranti vegani, di caffetterie, di tatuatori, di boutique vintage e di negozi di vinili ogni 100.000 abitanti. Ne è emerso un quadro che vede protagoniste città che si trovano per lo più in nord America, sebbene non manchino delle sorprese. Se infatti nella top 10 troviamo ben 7 città americane, in testa alla classifica c'è la cittadina inglese di Brighton, che si presenta come un vero e proprio paradiso per coloro che ricercano uno stile di vita alternativo, grazie alla presenza di numerosi negozi di dischi e di caffetterie e per l'attenzione particolare riservata al mondo vegano.
In cima a questa classifica troviamo anche Helsinki, al nono posto, la cui fama nell'universo hipster è alimentata soprattutto dalla cultura del caffè, bevanda alla quale è dedicato persino l'Helsinki Coffee Festival, che richiama annualmente in città un gran numero di persone da tutto il nord Europa. La capitale finlandese presenta ben 80 caffetterie ogni 100.000 abitanti e i motivi di interesse nei confronti di questa città per chi ha uno stile di vita hipster non finiscono qui. Le boutique vintage sono ben 42 per 100.000 persone e i negozi di musica 3,6 ogni 100.000 abitanti. Quest'ultimo dato pone Helsinki al secondo posto tra le città scandinave relativamente alla presenza di negozi di musica, preceduta soltanto da Tampere, altro centro finlandese in cui si contano addirittura 3,9 negozi di dischi ogni 100.000 abitanti.
Ciò che davvero stupisce guardando la classifica del sito Movehub.com è che le grandi metropoli occupano posizioni più basse in classifica rispetto a città di medie o piccole dimensioni. Tra le città con più di un milione di abitanti, quella che ha ottenuto il miglior punteggio è Parigi, che si piazza soltanto al 49° posto. Ecco che allora emerge un dato inequivocabile: i centri urbani di dimensioni contenute, forse per il fatto stesso di essere luoghi di nicchia che rivestono un'importanza secondaria, sono quelli che meglio si adattano ad uno stile di vita alternativo e che meglio rispondono alle esigenze della cultura hipster.
Immagine: Julia Kivelä / Visit Finland
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una rapida crescita del movimento hipster, una vera e propria sottocultura che ha fatto dell'anticonformismo il suo tratto distintivo e che propone uno stile di vita distante da quello condiviso dalla maggior parte delle persone.
Di fronte a questa tendenza che non sembra essere destinata ad arrestarsi in breve tempo, il sito Movehub.com ha stilato una classifica per stabilire quali siano le città più adatte a chi voglia sposare uno stile di vita alternativo. Per determinare la classifica si è tenuto conto del numero di ristoranti vegani, di caffetterie, di tatuatori, di boutique vintage e di negozi di vinili ogni 100.000 abitanti. Ne è emerso un quadro che vede protagoniste città che si trovano per lo più in nord America, sebbene non manchino delle sorprese. Se infatti nella top 10 troviamo ben 7 città americane, in testa alla classifica c'è la cittadina inglese di Brighton, che si presenta come un vero e proprio paradiso per coloro che ricercano uno stile di vita alternativo, grazie alla presenza di numerosi negozi di dischi e di caffetterie e per l'attenzione particolare riservata al mondo vegano.
In cima a questa classifica troviamo anche Helsinki, al nono posto, la cui fama nell'universo hipster è alimentata soprattutto dalla cultura del caffè, bevanda alla quale è dedicato persino l'Helsinki Coffee Festival, che richiama annualmente in città un gran numero di persone da tutto il nord Europa. La capitale finlandese presenta ben 80 caffetterie ogni 100.000 abitanti e i motivi di interesse nei confronti di questa città per chi ha uno stile di vita hipster non finiscono qui. Le boutique vintage sono ben 42 per 100.000 persone e i negozi di musica 3,6 ogni 100.000 abitanti. Quest'ultimo dato pone Helsinki al secondo posto tra le città scandinave relativamente alla presenza di negozi di musica, preceduta soltanto da Tampere, altro centro finlandese in cui si contano addirittura 3,9 negozi di dischi ogni 100.000 abitanti.
Ciò che davvero stupisce guardando la classifica del sito Movehub.com è che le grandi metropoli occupano posizioni più basse in classifica rispetto a città di medie o piccole dimensioni. Tra le città con più di un milione di abitanti, quella che ha ottenuto il miglior punteggio è Parigi, che si piazza soltanto al 49° posto. Ecco che allora emerge un dato inequivocabile: i centri urbani di dimensioni contenute, forse per il fatto stesso di essere luoghi di nicchia che rivestono un'importanza secondaria, sono quelli che meglio si adattano ad uno stile di vita alternativo e che meglio rispondono alle esigenze della cultura hipster.
Immagine: Julia Kivelä / Visit Finland