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Pre Helsinki, Vuokko e Marimekko
Il 24/05/2013
Prima intensa giornata al "Pre Helsinki". Nell'industria Marimekko, dove si produce lo "stile Finlandia", poi nella casa di una dei designer che più ha contribuito allo sviluppo di quel marchio: Vuokko Nurmesniemi. L'organizzazione coordinata dal ministero degli Esteri ci ha portato dunque a visitare due tappe fondamentali del "fashion" finlandese. Emozionante l'incontro con Vuokko, la madre degli stilisti finnici, nella casa-museo progettata da suo marito Antti, a Kulosaari. Qui batte un cuore. Quello dell'unione tra lei e l'architetto di fama mondiale scomparso nel 200e.
RACCONTI - Le prime parole spese da Vuokko sono proprio per il suo compagno, come a dire "tutto quello che vedete intorno a voi e sui libri di moda" è grazie ad un indissolubile amore. Fantasia romantica, nella realtà eccellente di questa donna c'è il percorso di un secolo che comincia dopo la seconda guerra mondiale. "In Finlandia non c'era niente, mancavano i materiali ed un vestito ne valeva due: bastava rigirarlo". Due modelle accompagnano i discorsi di Vuokko che avvolgono i giornalisti di moda seduti ad ascoltarla. Attorno a loro, a piedi nudi, camminano gli abiti che raccontano la Finlandia. Linee precise che hanno unito Helsinki a New York, doppiando il globo passando per Pechino e risalendo l'Europa dalla biennale di Venezia fino a Parigi. Vuokko Nurmesniemi è un simbolo, oltre che un marchio. Vuokko Nermesniemi è una donna che ha un messaggio, anzi una domanda: "La stessa che i giovani stilisti devono porsi, in attesa di una risposta che sarà poi la loro arte".
IL SALUTO - Due episodi: nel 1969 la casa di campagna dei coniugi Nurmesniemi deve essere completamente disinfestata. I pesci nel lago e le piante pagano le conseguenze della chimica. Ecco l'interrogativo di Vuokko: si può essere designer senza rispettare ciò che ci circonda? La risposta è no, Vuokko sceglie la strada dell'ecologia rifiutando l'utilizzo di materiali nocivi all'ambiente. Il secondo riguarda da vicino l'Italia: Vuokko sbarca nelle vetrine di Milano grazie al coraggio ed alla fantasia di un giovanissimo Giorgio Armani che le cura la collezione nelle vetrine della Rinascente. Nel salutarla, Vuokko mi consegna una cartolina invisibile, l'ultimo saluto ad Ottavio Missoni scomparso qualche giorno fa: "Una persona straordinaria, un genio. Lo sai che amava lo stile di Marimekko? Me lo disse sottovoce". Un sorso di "sisu" per un indimenticabile arrivederci.
RACCONTI - Le prime parole spese da Vuokko sono proprio per il suo compagno, come a dire "tutto quello che vedete intorno a voi e sui libri di moda" è grazie ad un indissolubile amore. Fantasia romantica, nella realtà eccellente di questa donna c'è il percorso di un secolo che comincia dopo la seconda guerra mondiale. "In Finlandia non c'era niente, mancavano i materiali ed un vestito ne valeva due: bastava rigirarlo". Due modelle accompagnano i discorsi di Vuokko che avvolgono i giornalisti di moda seduti ad ascoltarla. Attorno a loro, a piedi nudi, camminano gli abiti che raccontano la Finlandia. Linee precise che hanno unito Helsinki a New York, doppiando il globo passando per Pechino e risalendo l'Europa dalla biennale di Venezia fino a Parigi. Vuokko Nurmesniemi è un simbolo, oltre che un marchio. Vuokko Nermesniemi è una donna che ha un messaggio, anzi una domanda: "La stessa che i giovani stilisti devono porsi, in attesa di una risposta che sarà poi la loro arte".
IL SALUTO - Due episodi: nel 1969 la casa di campagna dei coniugi Nurmesniemi deve essere completamente disinfestata. I pesci nel lago e le piante pagano le conseguenze della chimica. Ecco l'interrogativo di Vuokko: si può essere designer senza rispettare ciò che ci circonda? La risposta è no, Vuokko sceglie la strada dell'ecologia rifiutando l'utilizzo di materiali nocivi all'ambiente. Il secondo riguarda da vicino l'Italia: Vuokko sbarca nelle vetrine di Milano grazie al coraggio ed alla fantasia di un giovanissimo Giorgio Armani che le cura la collezione nelle vetrine della Rinascente. Nel salutarla, Vuokko mi consegna una cartolina invisibile, l'ultimo saluto ad Ottavio Missoni scomparso qualche giorno fa: "Una persona straordinaria, un genio. Lo sai che amava lo stile di Marimekko? Me lo disse sottovoce". Un sorso di "sisu" per un indimenticabile arrivederci.