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Tutti i riflettori quest'anno sono puntati sui 150 anni di Sibelius. Ma è anche il centenario della nascita di Einari Marvia, compositore e musicologo finlandese che ha attraversato tutto il XX secolo con uno sguardo rivolto sempre al passato. Nato a Tuusniemi il 21 novembre 1915, Marvia (qui in una delle sue rare foto del 1948: è il terzo da sinistra, insieme a Jouko Tolonen, Ahti Sonninen e Taneli Kuusisto), ha iniziato gli studi musicali a 15 anni, sotto la guida di Erkki Melartin, prima privatamente, poi al Conservatorio di Helsinki. È entrato quindi all'Accademia Sibelius, dove è stato allievo di Leevi Madetoja, Selim Palmgren, Aarre Merikanto e Sulho Ranta, per poi completare la sua formazione musicale a Vienna e in Italia. Parallelamente ha studiato filosofia all'Università di Helsinki e di Turku.
Il suo linguaggio musicale affonda le radici nel Romanticismo tedesco, con qualche venatura impressionistica e un certo gusto esotico, ma sempre lontano da ogni forma di modernismo, e diffidente di fronte alle avanguardie: «L'"atonalismo" e tutti gli altri "ismi" mi sono estranei, anche se ne ascolto i migliori frutti con grande interesse. La mia musica si basa sul tradizionale sistema tonale, anche se recentemente ho iniziato a espandere il mio linguaggio armonico». Tra le sue composizioni più celebri ci sono il poema sinfonico Taru (1940) e alcuni lavori cameristici, come il Quintetto per fiati e la Sonata per pianoforte (entrambi del 1945). Ma la sua fama è soprattutto legata alla sua vasta produzione di liriche per canto e pianoforte (come nel caso di Yrjö Kilpinen e di Seppo Nummi), molte raccolte in cicli - come Kuusi laulua Katri Valan sanoihin (Sei canti su poesie di Katri Vala), scritto tra il 1950 e il 1952 e considerato uno dei suoi capolavori –, alcune trascritte per orchestra.
Marvia è stato anche editore e studioso della musica finlandese, fin dalle sue più antiche origini: ha pubblicato la collana Documenta musicae Fennicae, un ampio testo, in due tomi, sui compositori finlandesi (Suomen säveltäjiä), e un volume dedicato ai cento anni dell'Orchestra Filarmonica di Helsinki (1993). È morto a Helsinki il 16 giugno 1997.
Non solo Sibelius: nel 2015 si celebra il centenario di Einari Marvia (1915-1997)
Il 03/07/2015
Tutti i riflettori quest'anno sono puntati sui 150 anni di Sibelius. Ma è anche il centenario della nascita di Einari Marvia, compositore e musicologo finlandese che ha attraversato tutto il XX secolo con uno sguardo rivolto sempre al passato. Nato a Tuusniemi il 21 novembre 1915, Marvia (qui in una delle sue rare foto del 1948: è il terzo da sinistra, insieme a Jouko Tolonen, Ahti Sonninen e Taneli Kuusisto), ha iniziato gli studi musicali a 15 anni, sotto la guida di Erkki Melartin, prima privatamente, poi al Conservatorio di Helsinki. È entrato quindi all'Accademia Sibelius, dove è stato allievo di Leevi Madetoja, Selim Palmgren, Aarre Merikanto e Sulho Ranta, per poi completare la sua formazione musicale a Vienna e in Italia. Parallelamente ha studiato filosofia all'Università di Helsinki e di Turku.
Il suo linguaggio musicale affonda le radici nel Romanticismo tedesco, con qualche venatura impressionistica e un certo gusto esotico, ma sempre lontano da ogni forma di modernismo, e diffidente di fronte alle avanguardie: «L'"atonalismo" e tutti gli altri "ismi" mi sono estranei, anche se ne ascolto i migliori frutti con grande interesse. La mia musica si basa sul tradizionale sistema tonale, anche se recentemente ho iniziato a espandere il mio linguaggio armonico». Tra le sue composizioni più celebri ci sono il poema sinfonico Taru (1940) e alcuni lavori cameristici, come il Quintetto per fiati e la Sonata per pianoforte (entrambi del 1945). Ma la sua fama è soprattutto legata alla sua vasta produzione di liriche per canto e pianoforte (come nel caso di Yrjö Kilpinen e di Seppo Nummi), molte raccolte in cicli - come Kuusi laulua Katri Valan sanoihin (Sei canti su poesie di Katri Vala), scritto tra il 1950 e il 1952 e considerato uno dei suoi capolavori –, alcune trascritte per orchestra.
Marvia è stato anche editore e studioso della musica finlandese, fin dalle sue più antiche origini: ha pubblicato la collana Documenta musicae Fennicae, un ampio testo, in due tomi, sui compositori finlandesi (Suomen säveltäjiä), e un volume dedicato ai cento anni dell'Orchestra Filarmonica di Helsinki (1993). È morto a Helsinki il 16 giugno 1997.