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Le sculture di Sonia Ros e Katja Kotikoski approdano a Torino | Torino, 19.9 – 19.10
Il 18/09/2013
Dopo il Palazzo Ducale di Genova, Katja Kotikoski, scultrice ceramista di Espoo, e l'italiana Sonia Ros espongono nella seconda tappa della mostra Figure del desiderio alla galleria Benappi di Torino, 19 settembre - 19 ottobre 2013. La mostra, a cura di Afrodite Oikonomidou e Roberto Mastroianni, raggiungerà poi in novembre Roma.
"Alcuni artisti fanno del desiderio e della sua capacità di “mettere in figura il mondo” il tema principale del loro lavoro: questo è il caso di Sonia Ros e Katja Kotikoski. La loro ricerca artistica si propone, infatti, in modo diverso, ma complementare di indagare il rapporto tra desiderio, realtà e umanità, mettendo in scena le “figure del desiderio” da punti di vista per certi versi opposti e per altri coincidenti.
Non è solo la modalità tecnico espressiva scelta dalle due artiste ad essere differente (per una la scultura, per l’altra la pittura) e complementare in un’esposizione, quanto lo è il regime dello sguardo che indaga il fenomeno, portando a rappresentazione momenti diversi del rapporto tra soggetto, mondo e desiderio. Il desiderare è una tensione caratterizzata da un intervallo spaziale e temporale tra ciò che si desidera e l’incontro con l’oggetto/soggetto che soddisfa il desiderio. La produzione delle due artiste tenta di rendere ragione di questo intervallo e dei suoi effetti a partire da punti di osservazione differenti: Katja Kotikoski è interessata a rappresentare gli effetti narrativi prodotti dalla forza desiderante sul mondo, attraverso delle sculture dalle forme sinuose ed avvolgenti, che, nelle sue parole, si presentano come “piccole storie o poesie figurative", che parlano il linguaggio corporeo dell’argilla e della ceramica; mentre Sonia Ros è interessata a portare a rappresentazione in modo anti-narrativo, attraverso una pittura colta e raffinata, “il momento stesso in cui il desiderio incontra la realtà”.
In ambedue i casi, si assiste ad una rappresentazione del corporeo inteso come lo spazio in cui il flusso dei desideri prende forma. In un caso, i corpi sono “macchine desideranti” metamorfiche e plurali, sede di pulsioni e di un’energia sessuata e sensuale, capace di integrare organico ed inorganico (Ros); nell’altro, sono “figure della narrazione” e dell’immaginario individuale e collettivo, che prende le mosse dal desiderio (Kotikoski).
I grandi tableau dell’artista veneziana mettono in scena immagini anti-narrative ed anti-iconiche, che in maniera poco grafica portano a rappresentazione l’alleggerimento dei corpi la loro esplosione/implosione e la loro integrazione con l’oggetto del desiderio, sia esso organico o inorganico.
Le sculture dell’artista finlandese mettono in scena, invece, superfici e linee che ricordano la pelle umana quasi a riprodurre figure corporee tanto astratte quanto concrete, che danno vita ad una narratività materica e dai tratti archetipali. Insieme, queste due artiste di differenti formazioni e contesti geografici, danno vita ad un dialogo sulla natura del corporeo, del desiderio e dell’immaginario e della loro potenza produttiva."
Galleria Benappi Arte antica e moderna
"Alcuni artisti fanno del desiderio e della sua capacità di “mettere in figura il mondo” il tema principale del loro lavoro: questo è il caso di Sonia Ros e Katja Kotikoski. La loro ricerca artistica si propone, infatti, in modo diverso, ma complementare di indagare il rapporto tra desiderio, realtà e umanità, mettendo in scena le “figure del desiderio” da punti di vista per certi versi opposti e per altri coincidenti.
Non è solo la modalità tecnico espressiva scelta dalle due artiste ad essere differente (per una la scultura, per l’altra la pittura) e complementare in un’esposizione, quanto lo è il regime dello sguardo che indaga il fenomeno, portando a rappresentazione momenti diversi del rapporto tra soggetto, mondo e desiderio. Il desiderare è una tensione caratterizzata da un intervallo spaziale e temporale tra ciò che si desidera e l’incontro con l’oggetto/soggetto che soddisfa il desiderio. La produzione delle due artiste tenta di rendere ragione di questo intervallo e dei suoi effetti a partire da punti di osservazione differenti: Katja Kotikoski è interessata a rappresentare gli effetti narrativi prodotti dalla forza desiderante sul mondo, attraverso delle sculture dalle forme sinuose ed avvolgenti, che, nelle sue parole, si presentano come “piccole storie o poesie figurative", che parlano il linguaggio corporeo dell’argilla e della ceramica; mentre Sonia Ros è interessata a portare a rappresentazione in modo anti-narrativo, attraverso una pittura colta e raffinata, “il momento stesso in cui il desiderio incontra la realtà”.
In ambedue i casi, si assiste ad una rappresentazione del corporeo inteso come lo spazio in cui il flusso dei desideri prende forma. In un caso, i corpi sono “macchine desideranti” metamorfiche e plurali, sede di pulsioni e di un’energia sessuata e sensuale, capace di integrare organico ed inorganico (Ros); nell’altro, sono “figure della narrazione” e dell’immaginario individuale e collettivo, che prende le mosse dal desiderio (Kotikoski).
I grandi tableau dell’artista veneziana mettono in scena immagini anti-narrative ed anti-iconiche, che in maniera poco grafica portano a rappresentazione l’alleggerimento dei corpi la loro esplosione/implosione e la loro integrazione con l’oggetto del desiderio, sia esso organico o inorganico.
Le sculture dell’artista finlandese mettono in scena, invece, superfici e linee che ricordano la pelle umana quasi a riprodurre figure corporee tanto astratte quanto concrete, che danno vita ad una narratività materica e dai tratti archetipali. Insieme, queste due artiste di differenti formazioni e contesti geografici, danno vita ad un dialogo sulla natura del corporeo, del desiderio e dell’immaginario e della loro potenza produttiva."
Galleria Benappi Arte antica e moderna