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«Ho trovato rifugio sul Mediterraneo, in un giardino con rose, camelie in fiore, platani cipressi, ulivi, palme, mandorli in fiore, aranci, limoneti, mandarini maturi sugli alberi: un Paradiso Terrestre. Le Alpi mi hanno lasciato un'impressione indimenticabile». Così scriveva Jean Sibelius all'amico Axel Carpelan (che fu per lui anche un benefattore e una fonte inesauribile di consigli, fino alla sua morte nel 1919) in una lettera dell'inverno del 1901, quando si trovava in Italia insieme alla moglie e alle due figlie, Eva e Ruth. Avevano affittato una camera alla Pensione Suisse di Rapallo, ma lui aveva preso per sé anche un capanno nella villa di montagna villa di un certo signor Molfino, immerso in un giardino fiorito, in un paesaggio lussureggiante, stretto tra il mare e le montagne, che stimolò molto la fantasia del compositore, insieme alle letture fatte in quel viaggio (le Lettere di Adolph Törneros e il Diario intimo di Henri-Frédéric Amiel). Lì Sibelius cominciò a scrivere la sua seconda sinfonia, senza saperlo. Infatti pensava inizialmente a una sorta di poema sinfonico, ispirato a una festa popolare, attratto come fu anche dagli umori popolari dell'Italia, e in particolare da una festa di carnevale, di cui scrisse a Carpelan: «Qui c'è stato il carnevale. Gli italiani sono dei grandi bambini. Un vecchio dal volto annerito, vestito con una camicia da donna, desta un vocio di entusiasmo. Questo è un po' lo stile di tutto». Ma ebbe in mente anche una traccia di poema sinfonico ispirata alla figura di Don Giovanni. Immaginò che il suo chalet di montagna fosse il palazzo di Don Giovanni, circondato da un giardino incantato, simbolo di una vitalità esuberante, ma con l'improvvisa apparizione di una lugubre figura (di Commendatore). L'11 febbraio annotò: «Don Giovanni. Seduto al crepuscolo nel mio castello, vedo giungere un ospite. Gli domando più volte chi sia - nessuna risposta. Cerco di accoglierlo. Continua a tacere. Infine l'estraneo si mette a cantare. Allora Don Giovanni capisce chi ha di fronte: la Morte». Sotto queste parole Sibelius abbozzò anche un tema che divenne poi il motivo principale del secondo movimento della sinfonia. Il soggiorno italiano fu dunque fonte potente di ispirazione per Sibelius, ma non fu un periodo felice. La sua situazione finanziaria era causa di preoccupazioni, e un contagio di tifo colpì a Rapallo la figlia Ruth. Tuttavia, il ricordo della bellezza di quei luoghi rimase impresso nella mente del compositore.
In quei luoghi tra Rapallo, Santa Margherita e Recco, prende il via la prima edizione del SibeliusFestival Golfo del Tigullio. Dopo una conferenza tenuta in anteprima da Federico Ermirio, animatore della rassegna, dall'8 al 12 ottobre il festival entra nel vivo altre conferenze e incontri (con Ferruccio Tammaro e Giovanni Tasso, tra gli altri), e con diversi concerti. Al Teatro delle Clarisse e all'Oratorio dei Bianchi di Rapallo, a Villa Durazzo di Santa Margherita Ligure e in altri luoghi suggestivi del lungomare ligure, si ascolteranno musiche di Sibelius, di altri compositori finlandesi come Aulis Sallinen (di cui si festeggiano gli 80 anni), Jukka Tiensuu, Pehr Henrik Nordgren, di compositori nordici come il danese Asger Hamerik e il norvegese Edvard Grieg, ma anche di Ferruccio Busoni, Edward Elgar, Osvaldo Golijov. Tra gli interpreti il violoncellista Domenico Ermirio, la violinista Satu Jalas, la suonatrice di kantele Suvi Lehtonen, insieme al marito pianista Folke Gräsbeck. Al SibeliusFestival si esibiranno anche l'Orchestra da camera Polledro, diretta da Federico Bisio, il Laurentius Ensemble (con Ruggero Mastrolorenzi e Michela D'Amico, violini, Giulia Ermirio, viola, Antonino Saladino, violoncello, Riccardo Guella, chitarra), il New Helsinki Quartet (formato da Petri Aarnio e Taija Angervo, violini, Ilari Angervo, viola, Tuomas Lehto, violoncello). Da non perdere in particolare, il 10 ottobre, l'esecuzione, rara, di due quartetti di Sibelius, quello in si bemolle maggiore op.4 e quello in re minore op.56, del suo Trio in sol minore, del Quartetto n.3 di Aulis Sallinen (quartetto del 1969 che ha come sottotitolo «aspekteja peltoniemen hintrikin surumarssista»), di due prime italiane: Armotta (2012) di Tiensuu, per viola, violoncello e chitarra, e il Quintetto per chitarra e archi op. 119 (2003) di Nordgren. Informazioni su http://sib150.wix.com/festivalsibelius.
Il Paradiso di Sibelius – SibeliusFestival Golfo del Tigullio, 8-12 ottobre
Il 05/10/2015
«Ho trovato rifugio sul Mediterraneo, in un giardino con rose, camelie in fiore, platani cipressi, ulivi, palme, mandorli in fiore, aranci, limoneti, mandarini maturi sugli alberi: un Paradiso Terrestre. Le Alpi mi hanno lasciato un'impressione indimenticabile». Così scriveva Jean Sibelius all'amico Axel Carpelan (che fu per lui anche un benefattore e una fonte inesauribile di consigli, fino alla sua morte nel 1919) in una lettera dell'inverno del 1901, quando si trovava in Italia insieme alla moglie e alle due figlie, Eva e Ruth. Avevano affittato una camera alla Pensione Suisse di Rapallo, ma lui aveva preso per sé anche un capanno nella villa di montagna villa di un certo signor Molfino, immerso in un giardino fiorito, in un paesaggio lussureggiante, stretto tra il mare e le montagne, che stimolò molto la fantasia del compositore, insieme alle letture fatte in quel viaggio (le Lettere di Adolph Törneros e il Diario intimo di Henri-Frédéric Amiel). Lì Sibelius cominciò a scrivere la sua seconda sinfonia, senza saperlo. Infatti pensava inizialmente a una sorta di poema sinfonico, ispirato a una festa popolare, attratto come fu anche dagli umori popolari dell'Italia, e in particolare da una festa di carnevale, di cui scrisse a Carpelan: «Qui c'è stato il carnevale. Gli italiani sono dei grandi bambini. Un vecchio dal volto annerito, vestito con una camicia da donna, desta un vocio di entusiasmo. Questo è un po' lo stile di tutto». Ma ebbe in mente anche una traccia di poema sinfonico ispirata alla figura di Don Giovanni. Immaginò che il suo chalet di montagna fosse il palazzo di Don Giovanni, circondato da un giardino incantato, simbolo di una vitalità esuberante, ma con l'improvvisa apparizione di una lugubre figura (di Commendatore). L'11 febbraio annotò: «Don Giovanni. Seduto al crepuscolo nel mio castello, vedo giungere un ospite. Gli domando più volte chi sia - nessuna risposta. Cerco di accoglierlo. Continua a tacere. Infine l'estraneo si mette a cantare. Allora Don Giovanni capisce chi ha di fronte: la Morte». Sotto queste parole Sibelius abbozzò anche un tema che divenne poi il motivo principale del secondo movimento della sinfonia. Il soggiorno italiano fu dunque fonte potente di ispirazione per Sibelius, ma non fu un periodo felice. La sua situazione finanziaria era causa di preoccupazioni, e un contagio di tifo colpì a Rapallo la figlia Ruth. Tuttavia, il ricordo della bellezza di quei luoghi rimase impresso nella mente del compositore.
In quei luoghi tra Rapallo, Santa Margherita e Recco, prende il via la prima edizione del SibeliusFestival Golfo del Tigullio. Dopo una conferenza tenuta in anteprima da Federico Ermirio, animatore della rassegna, dall'8 al 12 ottobre il festival entra nel vivo altre conferenze e incontri (con Ferruccio Tammaro e Giovanni Tasso, tra gli altri), e con diversi concerti. Al Teatro delle Clarisse e all'Oratorio dei Bianchi di Rapallo, a Villa Durazzo di Santa Margherita Ligure e in altri luoghi suggestivi del lungomare ligure, si ascolteranno musiche di Sibelius, di altri compositori finlandesi come Aulis Sallinen (di cui si festeggiano gli 80 anni), Jukka Tiensuu, Pehr Henrik Nordgren, di compositori nordici come il danese Asger Hamerik e il norvegese Edvard Grieg, ma anche di Ferruccio Busoni, Edward Elgar, Osvaldo Golijov. Tra gli interpreti il violoncellista Domenico Ermirio, la violinista Satu Jalas, la suonatrice di kantele Suvi Lehtonen, insieme al marito pianista Folke Gräsbeck. Al SibeliusFestival si esibiranno anche l'Orchestra da camera Polledro, diretta da Federico Bisio, il Laurentius Ensemble (con Ruggero Mastrolorenzi e Michela D'Amico, violini, Giulia Ermirio, viola, Antonino Saladino, violoncello, Riccardo Guella, chitarra), il New Helsinki Quartet (formato da Petri Aarnio e Taija Angervo, violini, Ilari Angervo, viola, Tuomas Lehto, violoncello). Da non perdere in particolare, il 10 ottobre, l'esecuzione, rara, di due quartetti di Sibelius, quello in si bemolle maggiore op.4 e quello in re minore op.56, del suo Trio in sol minore, del Quartetto n.3 di Aulis Sallinen (quartetto del 1969 che ha come sottotitolo «aspekteja peltoniemen hintrikin surumarssista»), di due prime italiane: Armotta (2012) di Tiensuu, per viola, violoncello e chitarra, e il Quintetto per chitarra e archi op. 119 (2003) di Nordgren. Informazioni su http://sib150.wix.com/festivalsibelius.