« Indietro
Intervistiamo oggi Hilla Okkonen, Responsabile dell’Ufficio cultura dell’Ambasciata di Finlandia in Italia (qui una sua intervista rilasciataci al momento del suo insediamento a Roma).
La pandemia ha costretto alla chiusura le attività culturali in Italia e in Finlandia. Dal tuo punto di osservazione hai potuto vedere l’evolversi della situazione in entrambi i Paesi, puoi dirci come è andata?
Per il settore culturale la pandemia è stato uno vero choc. L’Italia e la Finlandia si trovano in una situazione molto simile perché subito all’inizio della pandemia sono stati posti dei limiti agli assembramenti e questo naturalmente ha portato alla chiusura dei teatri, cinema e musei e al cancellamento dei numerosissimi eventi e festival. In breve termine la pandemia ha cambiato drasticamente il modo di godere la cultura in tutto il mondo.
In entrambi paesi tanti operatori del settore hanno spostato le loro attività online. Tanti musei hanno aperto le loro collezioni ai visitatori sui loro siti internet – questo in teoria potrebbe portarli anche nuovo pubblico in futuro, ma restiamo a vedere. Un esempio positivo dalla Finlandia è il “club di quarantena- Karanteeniklubi” che raccoglie insieme diversi spettacoli online. Tanti musicisti sia in Finlandia che in Italia hanno organizzato dei concerti su piattaforme virtuali. Comunque le perdite di guadagno del settore sono inestimabili e sembrerebbe che al momento gli unici che guadagnano dalla situazione sono le piattaforme mediatiche come Netflix e Amazon.
Sono contenta che in Finlandia il Ministero della Cultura e Arts Promotion Centre Finland hanno sostanziato dei fondi per il settore – sia per le istituzioni che per i freelancer. Tanta gente nel settore culturale lavora per conto proprio e hanno bisogno di sostegno in questo momento così difficile.
Quali progetti culturali stavate seguendo e avete dovuto sospendere?
Come ambasciata collaboriamo con diversi eventi e festival come il Salone del Mobile, che è stato cancellato, e la Biennale di Venezia che è stata spostata a fine agosto. Abbiamo anche dovuto sospendere il nostro progetto comune con altre ambasciate nordiche, il Nordic Film Fest, che speriamo di poter realizzare più avanti quest’anno.
Il ruolo delle istituzioni culturali dovrà essere riprogettato per convivere con questa situazione di pandemia. Che prospettive vedi per la ripartenza nel mondo della cultura finlandese?
Nelle situazioni di crisi credo che il valore e l’importanza della cultura si faccia sentire ancora di più: il settore cinematografico cresceva durante le guerre mondiali. Adesso i teatri e altri luoghi di cultura sono chiusi, ma il nostro bisogno di vivere le esperienze culturali non è sparito. Direi che abbiamo bisogno della creatività e del settore culturale anche per darci delle dritte come vivere in un mondo post-covid-19.
In breve termine il sostegno pubblico sicuramente gioca un ruolo importantissimo per le istituzioni, associazioni e per i freelance del settore. La cultura dialoga con la società che ha intorno e sono convinta che da questo periodo nasceranno anche dei progetti interessantissimi e nuovi. Nel medio-lungo termine ci saranno forse anche dei nuovi modi di condivisione e godimento della cultura. Per fare solo un esempio il festival "We Are One” – A global film festival che sarà organizzato in collaborazione dai festival di cinema più importanti del mondo fra cui anche Venezia.
Gli istituti di Cultura finlandesi hanno già aperto il primo bando alla fine di marzo per i progetti internazionali che documentino lo stato di emergenza, “Together Alone”.
L’Ambasciata è attiva sul web e i social network, in particolare Facebook, con diverse iniziative, oltre ad aver dato vita e supportare il blog Cultfinlandia.it. (Per esempio la pagina di Finland Abroad). Avete dei progetti nati in questo periodo di quarantena per rimanere in contatto con gli utenti web?
Abbiamo seguito le iniziative culturali che nascono in questo periodo e una parte ne abbiamo raccolto sul nostro sito internet. Sicuramente continua il monitoraggio delle novità e la condivisione di esse anche sui nostri canali.
C’è un account social che apprezzi e vuoi segnalare ai nostri lettori?
Per questa occasione mi sembra opportuno segnalare proprio “Karanteeniklubi”
Grazie! Kiitos!
Nella foto: Hilla Okkonen al Pisa Book Festival del 2018 con lo scrittore Kjell Westö
Il mondo dell’arte al tempo della pandemia/4. Intervista a Hilla Okkonen, Ambasciata di Finlandia in Italia
Il 15/05/2020
Intervistiamo oggi Hilla Okkonen, Responsabile dell’Ufficio cultura dell’Ambasciata di Finlandia in Italia (qui una sua intervista rilasciataci al momento del suo insediamento a Roma).
La pandemia ha costretto alla chiusura le attività culturali in Italia e in Finlandia. Dal tuo punto di osservazione hai potuto vedere l’evolversi della situazione in entrambi i Paesi, puoi dirci come è andata?
Per il settore culturale la pandemia è stato uno vero choc. L’Italia e la Finlandia si trovano in una situazione molto simile perché subito all’inizio della pandemia sono stati posti dei limiti agli assembramenti e questo naturalmente ha portato alla chiusura dei teatri, cinema e musei e al cancellamento dei numerosissimi eventi e festival. In breve termine la pandemia ha cambiato drasticamente il modo di godere la cultura in tutto il mondo.
In entrambi paesi tanti operatori del settore hanno spostato le loro attività online. Tanti musei hanno aperto le loro collezioni ai visitatori sui loro siti internet – questo in teoria potrebbe portarli anche nuovo pubblico in futuro, ma restiamo a vedere. Un esempio positivo dalla Finlandia è il “club di quarantena- Karanteeniklubi” che raccoglie insieme diversi spettacoli online. Tanti musicisti sia in Finlandia che in Italia hanno organizzato dei concerti su piattaforme virtuali. Comunque le perdite di guadagno del settore sono inestimabili e sembrerebbe che al momento gli unici che guadagnano dalla situazione sono le piattaforme mediatiche come Netflix e Amazon.
Sono contenta che in Finlandia il Ministero della Cultura e Arts Promotion Centre Finland hanno sostanziato dei fondi per il settore – sia per le istituzioni che per i freelancer. Tanta gente nel settore culturale lavora per conto proprio e hanno bisogno di sostegno in questo momento così difficile.
Quali progetti culturali stavate seguendo e avete dovuto sospendere?
Come ambasciata collaboriamo con diversi eventi e festival come il Salone del Mobile, che è stato cancellato, e la Biennale di Venezia che è stata spostata a fine agosto. Abbiamo anche dovuto sospendere il nostro progetto comune con altre ambasciate nordiche, il Nordic Film Fest, che speriamo di poter realizzare più avanti quest’anno.
Il ruolo delle istituzioni culturali dovrà essere riprogettato per convivere con questa situazione di pandemia. Che prospettive vedi per la ripartenza nel mondo della cultura finlandese?
Nelle situazioni di crisi credo che il valore e l’importanza della cultura si faccia sentire ancora di più: il settore cinematografico cresceva durante le guerre mondiali. Adesso i teatri e altri luoghi di cultura sono chiusi, ma il nostro bisogno di vivere le esperienze culturali non è sparito. Direi che abbiamo bisogno della creatività e del settore culturale anche per darci delle dritte come vivere in un mondo post-covid-19.
In breve termine il sostegno pubblico sicuramente gioca un ruolo importantissimo per le istituzioni, associazioni e per i freelance del settore. La cultura dialoga con la società che ha intorno e sono convinta che da questo periodo nasceranno anche dei progetti interessantissimi e nuovi. Nel medio-lungo termine ci saranno forse anche dei nuovi modi di condivisione e godimento della cultura. Per fare solo un esempio il festival "We Are One” – A global film festival che sarà organizzato in collaborazione dai festival di cinema più importanti del mondo fra cui anche Venezia.
Gli istituti di Cultura finlandesi hanno già aperto il primo bando alla fine di marzo per i progetti internazionali che documentino lo stato di emergenza, “Together Alone”.
L’Ambasciata è attiva sul web e i social network, in particolare Facebook, con diverse iniziative, oltre ad aver dato vita e supportare il blog Cultfinlandia.it. (Per esempio la pagina di Finland Abroad). Avete dei progetti nati in questo periodo di quarantena per rimanere in contatto con gli utenti web?
Abbiamo seguito le iniziative culturali che nascono in questo periodo e una parte ne abbiamo raccolto sul nostro sito internet. Sicuramente continua il monitoraggio delle novità e la condivisione di esse anche sui nostri canali.
C’è un account social che apprezzi e vuoi segnalare ai nostri lettori?
Per questa occasione mi sembra opportuno segnalare proprio “Karanteeniklubi”
Grazie! Kiitos!
Nella foto: Hilla Okkonen al Pisa Book Festival del 2018 con lo scrittore Kjell Westö