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Il fascino della lingua finlandese raccontato da Francesca, studentessa di finlandese
Il 06/10/2014
Il fascino della Finlandia e del finlandese
La Finlandia: terra del Natale, del sole di mezzanotte, dei laghi, degli spazi immensi. Come non rimanere stregati dal suo fascino esotico? E chi non desidererebbe addentrarsi nella sua storia e cultura, nei suoi sapori e colori? Ma non ci si può immergere completamente in una cultura senza impararne la lingua.
E molteplici sono le ragioni che mi hanno avvicinata allo studio del finlandese, lingua nota per la sua complessità/diversità, ma il cui studio, forse proprio per questo, si rivela un cammino pieno di grandi soddisfazioni. Una lingua misteriosa e incredibilmente affascinante, il cui apprendimento diventa una continua sfida con sé stessi, data l’enorme differenza del lessico rispetto a quello italiano. Una lingua che non smette mai di stupire, per la lunghezza delle sue parole (record battuto dal sostantivo lentokonesuihkuturbiinimoottoriapumekaanikkoaliupseerioppilas, termine appartenente al lessico militare, composto da ben 61 caratteri), per le oltre 2000 forme diverse che ciascun sostantivo, a causa delle combinazioni che si creano per l’elevatissimo numero di casi grammaticali e suffissi correntemente adoperati, può assumere (ben 2253 nel caso di kauppa, ovvero “negozio”), per la presenza nel sistema verbale di cinque infiniti, e per innumerevoli altri motivi.
In ogni caso, l’apprendimento del finlandese risulta semplificato se si considera che la sua grammatica è caratterizzata da molte regole fisse e pochissime eccezioni, rispetto a lingue come estone e ungherese, appartenenti al medesimo ceppo ugro-finnico. Inoltre, l’apprendimento risulta piacevole e mai monotono, e gli stimoli provengono veramente da ogni aspetto della vivacissima scena culturale finlandese: indipendentemente da quali siano i propri gusti personali, è impossibile non appassionarsi ad almeno un gruppo musicale o uno scrittore finlandese, e i contatti con la musica e la letteratura ci aiutano a colmare quell’apparentemente enorme distanza che all’inizio sembra separare il finlandese dalla nostra lingua, e a rafforzare quella motivazione, una motivazione che cresce ancora di più quando ci si presenta la possibilità di immergerci davvero in questa meravigliosa cultura, trascorrendo un periodo in Finlandia.
Studiando finlandese all’Università di Firenze, ho avuto la possibilità di svolgere uno stage presso l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, un’esperienza stupenda che mi ha permesso di entrare nel vivo delle relazioni tra l’Italia e la Finlandia, terre così vicine, eppure così diverse; mi ha permesso di scoprire il rapporto di grande ammirazione reciproca esistente tra i nostri popoli, e parlando con i finlandesi, sempre entusiasti di aiutare uno studente che sta apprendendo la loro lingua, passeggiando per le strade delle città e dei piccoli villaggi, scoprendo le molte tradizioni, ammirando le luci dell’inverno e i tramonti infuocati di questa terra, e perdendomi in una natura selvaggia e incontaminata, dal fascino sconvolgente, la Finlandia mi è entrata nel cuore. Per questo sto continuando ad approfondire lo studio del finlandese in attesa di poterci tornare, e vorrei poter incoraggiare tutti coloro che, come me, nutrono un interesse per la Finlandia e una passione per le lingue a studiare il finlandese e lanciarsi con entusiasmo in questa bellissima avventura.
Francesca Capurso
Studentessa di finlandese
Università degli Studi di Firenze
La Finlandia: terra del Natale, del sole di mezzanotte, dei laghi, degli spazi immensi. Come non rimanere stregati dal suo fascino esotico? E chi non desidererebbe addentrarsi nella sua storia e cultura, nei suoi sapori e colori? Ma non ci si può immergere completamente in una cultura senza impararne la lingua.
E molteplici sono le ragioni che mi hanno avvicinata allo studio del finlandese, lingua nota per la sua complessità/diversità, ma il cui studio, forse proprio per questo, si rivela un cammino pieno di grandi soddisfazioni. Una lingua misteriosa e incredibilmente affascinante, il cui apprendimento diventa una continua sfida con sé stessi, data l’enorme differenza del lessico rispetto a quello italiano. Una lingua che non smette mai di stupire, per la lunghezza delle sue parole (record battuto dal sostantivo lentokonesuihkuturbiinimoottoriapumekaanikkoaliupseerioppilas, termine appartenente al lessico militare, composto da ben 61 caratteri), per le oltre 2000 forme diverse che ciascun sostantivo, a causa delle combinazioni che si creano per l’elevatissimo numero di casi grammaticali e suffissi correntemente adoperati, può assumere (ben 2253 nel caso di kauppa, ovvero “negozio”), per la presenza nel sistema verbale di cinque infiniti, e per innumerevoli altri motivi.
In ogni caso, l’apprendimento del finlandese risulta semplificato se si considera che la sua grammatica è caratterizzata da molte regole fisse e pochissime eccezioni, rispetto a lingue come estone e ungherese, appartenenti al medesimo ceppo ugro-finnico. Inoltre, l’apprendimento risulta piacevole e mai monotono, e gli stimoli provengono veramente da ogni aspetto della vivacissima scena culturale finlandese: indipendentemente da quali siano i propri gusti personali, è impossibile non appassionarsi ad almeno un gruppo musicale o uno scrittore finlandese, e i contatti con la musica e la letteratura ci aiutano a colmare quell’apparentemente enorme distanza che all’inizio sembra separare il finlandese dalla nostra lingua, e a rafforzare quella motivazione, una motivazione che cresce ancora di più quando ci si presenta la possibilità di immergerci davvero in questa meravigliosa cultura, trascorrendo un periodo in Finlandia.
Studiando finlandese all’Università di Firenze, ho avuto la possibilità di svolgere uno stage presso l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, un’esperienza stupenda che mi ha permesso di entrare nel vivo delle relazioni tra l’Italia e la Finlandia, terre così vicine, eppure così diverse; mi ha permesso di scoprire il rapporto di grande ammirazione reciproca esistente tra i nostri popoli, e parlando con i finlandesi, sempre entusiasti di aiutare uno studente che sta apprendendo la loro lingua, passeggiando per le strade delle città e dei piccoli villaggi, scoprendo le molte tradizioni, ammirando le luci dell’inverno e i tramonti infuocati di questa terra, e perdendomi in una natura selvaggia e incontaminata, dal fascino sconvolgente, la Finlandia mi è entrata nel cuore. Per questo sto continuando ad approfondire lo studio del finlandese in attesa di poterci tornare, e vorrei poter incoraggiare tutti coloro che, come me, nutrono un interesse per la Finlandia e una passione per le lingue a studiare il finlandese e lanciarsi con entusiasmo in questa bellissima avventura.
Francesca Capurso
Studentessa di finlandese
Università degli Studi di Firenze