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Fondi per la cultura: in Finlandia c’è il modello SKR

Il ruolo delle fondazioni private a sostegno della ricerca e della cultura è sempre più determinante, specialmente in tempi di crisi economica in cui l’apporto finanziario dello Stato si riduce per privilegiare aree di emergenza, come, in questo periodo di pandemia, la sanità, la cassa integrazione, gli stipendi, ecc.

In Finlandia le fondazioni private sono una realtà vitale da molto tempo, integrate nella società grazie alla fiducia che godono da parte dei cittadini. Tra le più note vi sono, solo per citarne alcune, SKR, Kone (sì, quelli degli ascensori), Wihuri, Jusélius.

La SKR - Suomen Kulttuurirahasto (Finnish Cultural Foundation) è una delle più grandi fondazioni europee e presenta un modello organizzativo aggregativo che vale la pena di esaminare più nel dettaglio. Esiste dal 1937 e ha appena chiuso (31 ottobre) la scadenza per le domande di finanziamento annuali. Quando abbiamo raggiunto Veli-Markus Tapio, Senior Advisor che collabora con la Fondazione da 11 anni, lo abbiamo trovato nel pieno del lavoro che porterà ad allocare importanti fondi a molti progetti culturali e scientifici.

Tapio ci spiega come funziona il lavoro della fondazione. I campi di interesse a cui si rivolge SKR riguardano circa 40-50 aree tra le arti e la scienza, ognuna con un comitato di valutazione formato principalmente da esperti esterni nominati annualmente. SKR funziona come fondazione ‘ombrello’ che riunisce sotto di sé quasi 900 fondi, uniformando la parte burocratica. Se aprire una propria fondazione può essere impegnativo in termini amministrativi e fiscali, rientrare nell’organizzazione SKR permette una serie di vantaggi, tra cui, non secondario, un unico modello di application per gli aspiranti vincitori.

Di natura privata, agisce senza sostegno da parte dello Stato e ha costruito il suo patrimonio nel tempo principalmente grazie a donazioni e lasciti testamentari, che uniti agli investimenti, creano i fondi da ridistribuire nei vari ‘grants’. Chi decide di donare il proprio patrimonio, o parte di esso, alla fondazione può indicarne la destinazione (es: teatro, arti visive, progetti sociali, ecc.). Le donazioni sono numerose, arrivano a una somma tra i 5 e i 10 milioni di euro annui, pur non essendo in alcun modo sollecitate. Il patrimonio complessivo della Fondazione nel 2019 ammontava a 1,69 miliardi di euro. Le erogazione dei fondi sono slegate dalle fluttuazioni finanziarie per garantire stabilità nel tempo all’attività di artisti e ricercatori.



Dagli anni Sessanta la Fondazione ha diviso le borse su base centrale e regionale (17 regioni) e calendarizzato le scadenze nel corso dell’intero anno. La scadenza del grant principale, il più ampio per campi coinvolti e fondi investiti, è a ottobre, e i progetti vincitori vengono annunciati il 28 febbraio, festa nazionale del Kalevala in Finlandia. A gennaio si presentano le domande per attività di interesse regionale, a marzo per gli strumenti musicali, la produzione artistica e per progetti innovativi sulle sfide della società (il fondo Argumenta). Infine ad agosto si fanno richieste per la mobilità degli artisti.

Ma SKR non gestisce solo fondi: recentemente ha lanciato progetti propri, come Art testers, che Veli-Markus Tapio ha seguito personalmente in qualità di responsabile. Si tratta di finanziamenti di viaggi per far assistere alle iniziative artistiche e culturali anche i pubblici anche più remoti, in un paese in cui le grandi distanze, specialmente d’inverno, possono rappresentare un problema alla partecipazione e quindi in termini di crescita personale. Reading Clan è invece il progetto che vuole avvicinare le generazioni più giovani alla lettura condivisa di libri.

Sul sito si legge: “the focus of the Foundation’s activities has always reflected the spirit of the times”. È ancora così, e nel futuro della fondazione c’è l’idea di una maggiore cooperazione a livello europeo. Il modello di SKR ci sembra un esempio di potenziamento delle risorse locali e semplificazione burocratica, anche per noi in Italia, dove le fondazioni e i bandi sono spesso disseminati geograficamente e temporalmente, rendendo dispersive le informazioni e ardua la partecipazione alle possibilità offerte.

Grazie a Veli-Markus Tapio per la sua disponibilità a parlare con noi e appuntamento a febbraio per conoscere i fortunati vincitori dei fondi 2021. In bocca al lupo!

 

Immagini: credits The Finnish Cultural Foundation. (Nel post il gala annuale di premiazione 2019).