« Indietro
Finlandia, ricercatore italiano: “Gli ex prof dell’Erasmus ora sono miei colleghi”
Il 10/10/2014
L’Erasmus è stato il punto di partenza della sua nuova vita. Antonio Calò, 38 anni di Ancona, nel 1999, a 23 anni, è partito per un’esperienza di 10 mesi a Oulu, in Finlandia, e da lì non è più andato via. O meglio, è tornato in Italia, dove studiava fisica all’università di Bologna, ma dopo la laurea ha fatto i bagagli e un biglietto di sola andata. Destinazione: il ritorno nella nazione scandinava.
“Quei 10 mesi di studio all’estero sono stati fondamentali – ammette Antonio, che ha raccontato la sua esperienza a ilfattoquotidiano.it partecipando al progetto di data journalism GenerationE – andando lì ho avuto un’esplosione di entusiasmo nel trovare un mondo che era così internazionale, vivace, diverso. E’ stato un bellissimo periodo sia a livello professionale che personale”. E così per ritrovare “un sistema che, anche se non perfetto, mi aveva colpito per le occasioni che dava” e del quale voleva fare parte, “sono tornato a Bologna, ho dato gli ultimi due esami che mi mancavano, la tesi e sono ripartito per fare il dottorato quattro giorni dopo la laurea, dopo aver ricontattato i professori che avevo conosciuto durante la mia esperienza di studio. Alcuni di loro sono poi diventati miei colleghi”, ricorda. LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SUL ILFATTOQUOTIDIANO.IT
“Quei 10 mesi di studio all’estero sono stati fondamentali – ammette Antonio, che ha raccontato la sua esperienza a ilfattoquotidiano.it partecipando al progetto di data journalism GenerationE – andando lì ho avuto un’esplosione di entusiasmo nel trovare un mondo che era così internazionale, vivace, diverso. E’ stato un bellissimo periodo sia a livello professionale che personale”. E così per ritrovare “un sistema che, anche se non perfetto, mi aveva colpito per le occasioni che dava” e del quale voleva fare parte, “sono tornato a Bologna, ho dato gli ultimi due esami che mi mancavano, la tesi e sono ripartito per fare il dottorato quattro giorni dopo la laurea, dopo aver ricontattato i professori che avevo conosciuto durante la mia esperienza di studio. Alcuni di loro sono poi diventati miei colleghi”, ricorda. LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SUL ILFATTOQUOTIDIANO.IT