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Buenos Aires, 24-27 settembre 2013 | Marco Casagrande riceve lo European Prize for Architecture 2013

L'architetto finlandese Marco Casagrande è il vincitore dello European Prize for Architecture 2013, che gli sarà conferito a Buenos Aires in occasione della 14.a Biennale internazionale di architettura (24-27 settembre 2013).

 

Finlandese, con radici italiane, 42 anni, Marco è un originale architetto e artista ambientale, filosofo dell'urbanistica, teorico dell'architettura. Dirige il Casagrande Laboratory di Helsinki, lo studio WEAK ! con Hsieh Ying-Chun e Roan Ching-Yueh a Taipei, Taiwan; è il fondatore della Ruin Academy, Helsinki, Taipei, e Artena, in Italia. Collabora attivamente con la Società Internazionale di Biourbanistica fin dalla sua fondazione.

L’evento e la mostra a Buenos Aires e in Europa

La cerimonia formale per la consegna di questo che è il massimo premio europeo per l’architettura si terrà a Buenos Aires, in Argentina, durante la 14a Biennale Internazionale di Architettura (24-27 settembre 2013).

Lo European Centre for Architecture Art Design & Urban Studies allestirà una mostra speciale dedicata al Marco Casagrande Laboratory durante la Biennale di Buenos Aires presso il Centro Cultural Recoleta, Junin 1930, Buenos Aires, che durerà dal 21 settembre al 13 Ottobre 2013.
Successivamente, nel 2014, la mostra si sposterà in Grecia, presso il Contemporary Space Athens, e inizierà un tour che la porterà in tutta Europa.

Informazioni: www.marcocasagrande.fi

“Non c’è altra realtà che la natura”

Il volume di Casagrande appena pubblicato Biourban Acupuncture. Treasure Hill of Taipei to Artena (International Society of Biourbanism), dedicato al caso esemplare dell’antico borgo laziale caro agli studiosi di biourbanistica, profetizza la Città di Terza Generazione, che si realizza attraverso manipolazioni puntuali di energia urbana, architetture illegali, e una progettazione partecipata che includa i cittadini, persone di passaggio, e la natura stessa. Casagrande ha praticato tale guerriglia biourbana insieme a trenta giovani ricercatori provenienti da dieci Paesi e agli abitanti del borgo storico di Artena (Roma), nel corso della Summer School in Neuroergonomics and Urban Placemaking organizzata dalla Società di Biourbanistica lo scorso luglio.

Le città di seconda generazione nelle quali viviamo, sono strutture postindustriali ancora improntate al modello della macchina, incapaci di dare risposta al bisogno umano di realtà. Non sono adatte ai bambini, né agli anziani; sono ostili ai nomadi e agli indigeni; sono anti-città. Gli architetti del domani – come sciamani – debbono rinunciare al proprio ego per farsi capaci di ascoltare e servire la vita. La rovina è il processo organico attraverso il quale la città attuale si avvia alla terza generazione, all’interazione equilibrata fra la natura e gli esseri umani, la realtà e la progettazione.

La Ruin Academy di Taipei, in collaborazione con il Sustainable Global Technologies Centre dell’Università di Aalto, è il centro di ricerca indipendente che sta sviluppando la teoria della Città di Terza Generazione. La Ruin Academy lavora con la Società Internazionale di Biourbanistica anche su tale argomento, e quest’anno ha aperto una propria sede ad Artena.