« Indietro
A Roma la prima mostra italiana di Katja Tukiainen | dal 1.4.2016
Il 21/03/2016
L'artista Katja Tukiainen opera da anni nell'ambito del Cuteness, corrente estetica seguita in Italia da Giancarlo Carpi, che ha realizzato diverse mostre in merito.
Arriva ora a Roma la sua produzione recente nella mostra Luna Park abbandonato, esposta alla galleria Core Gallery di Trastevere, nel cuore di Roma, dove sarà possibile vedere ritratti ovali delle sue tipiche ragazze e due sculture, le così dette Katja’s Big Dolls, dagli occhi grandi e dall'immancabile colore rosa.
Scrive Carpi: "Combinando una morfologia infantile – “baby schema” o “Kindchenschema” – con il suo autoritratto, le tipiche ragazzine dipinte dalla Tukiainen sembrano esplorare l’identità mutilata delle persone che fanno spettacolo di se stesse aderendo alla socialità dei nuovi media. Si tratta di un’affinità tra il suo lavoro e quello del movimento giapponese Superflat, ma le molteplici fonti inconografiche – dalle lolite in stile manga a Henry Darger – e la specifica qualità di questa pittura suggeriscono anche un approccio o una variazione europea. Una via che sembra integrare l’estetica del Superflat a quella del Pop Surrealism americano, come, peraltro, ha indicato l’accoglienza sia da parte di gallerie californiane storicamente “pop surrealiste”, la Copro Gallery di Santa Monica che di musei giapponesi come lo Spiral Art Center di Tokyo."
La mostra sarà visitabile fino al 30 maggio.
Arriva ora a Roma la sua produzione recente nella mostra Luna Park abbandonato, esposta alla galleria Core Gallery di Trastevere, nel cuore di Roma, dove sarà possibile vedere ritratti ovali delle sue tipiche ragazze e due sculture, le così dette Katja’s Big Dolls, dagli occhi grandi e dall'immancabile colore rosa.
Scrive Carpi: "Combinando una morfologia infantile – “baby schema” o “Kindchenschema” – con il suo autoritratto, le tipiche ragazzine dipinte dalla Tukiainen sembrano esplorare l’identità mutilata delle persone che fanno spettacolo di se stesse aderendo alla socialità dei nuovi media. Si tratta di un’affinità tra il suo lavoro e quello del movimento giapponese Superflat, ma le molteplici fonti inconografiche – dalle lolite in stile manga a Henry Darger – e la specifica qualità di questa pittura suggeriscono anche un approccio o una variazione europea. Una via che sembra integrare l’estetica del Superflat a quella del Pop Surrealism americano, come, peraltro, ha indicato l’accoglienza sia da parte di gallerie californiane storicamente “pop surrealiste”, la Copro Gallery di Santa Monica che di musei giapponesi come lo Spiral Art Center di Tokyo."
La mostra sarà visitabile fino al 30 maggio.