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Finlandia, la centrale nucleare costerà quanto le piramidi
Il 04/04/2014
I guai non finiscono mai per Olkiluoto 3, l’European pressurized reactor (EPR) in costruzione in Finlandia: secondo il giornale finlandese Hesingen Sanomat le ultime stime sui costi per la sua realizzazione hanno raggiunto gli 11 miliardi di dollari, superando quelli degli alberghi di ultra-lusso e di tre volte quelli per la ricostruzione del World Trade Center a New York.
Se pensiamo che sui tratta degli stessi reattori nucleari francesi con i quali Silvio Berlusconi voleva costruire il “Rinascimento nucleare italiano”, si capisce quale disastro economico il referendum sul nucleare abbia evitato all’Italia.
Nel dossier “Construction cost overruns of Olkiluoto reactor rival skyscrapers, Pyramids and Taj Mahal” pubblicato su Bellona News, Charles Digger ricorda che «il progetto, che lo scorso anno era già arrivato ai 7 miliardi di dollari, o 5 miliardi di euro, sopra il costo inizialmente stimato sul prezzo di 3 miliardi di euro, getta una luce opaca sulla praticità e le spese del primo reattore di questo genere, che è stato presentato come una rivoluzione nella produzione di energia nucleare».
Il fisico nucleare Nils Böhmer, che è direttore generale di Bellona, ha definito «assolutamente folle» l’ennesimo sforamento dei costi, e si è chiesto perché questa montagna di soldi non sia stata spesa dalla Finlandia per realizzate impianti di fonti energetiche rinnovabili e alternative, molto più economiche del disastroso EPR.
LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU GREENREPORT.IT
Se pensiamo che sui tratta degli stessi reattori nucleari francesi con i quali Silvio Berlusconi voleva costruire il “Rinascimento nucleare italiano”, si capisce quale disastro economico il referendum sul nucleare abbia evitato all’Italia.
Nel dossier “Construction cost overruns of Olkiluoto reactor rival skyscrapers, Pyramids and Taj Mahal” pubblicato su Bellona News, Charles Digger ricorda che «il progetto, che lo scorso anno era già arrivato ai 7 miliardi di dollari, o 5 miliardi di euro, sopra il costo inizialmente stimato sul prezzo di 3 miliardi di euro, getta una luce opaca sulla praticità e le spese del primo reattore di questo genere, che è stato presentato come una rivoluzione nella produzione di energia nucleare».
Il fisico nucleare Nils Böhmer, che è direttore generale di Bellona, ha definito «assolutamente folle» l’ennesimo sforamento dei costi, e si è chiesto perché questa montagna di soldi non sia stata spesa dalla Finlandia per realizzate impianti di fonti energetiche rinnovabili e alternative, molto più economiche del disastroso EPR.
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