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Continua la serie di mostre personali di Hannu Palosuo in Italia e all'estero. Da domani, 15 marzo, le sue opere recenti saranno esposte alla Fondazione Villa Bertelli di Forte dei Marmi, Lucca, nella mostra Tomorrow never knows, curata da Massimo Scaringella.
Nella sua produzione Palosuo immortala l'accaduto, o la memoria di questo, fissandolo sulla tela. Ne risulta una pittura di evocazione, di memoria, di assenze e presenze.
Nelle tele che compongono la mostra Tomorrow never knows l’artista ha provato a ridurre l’immagine, la costruzione e l’ideazione
dentro minimi elementi strutturali, per arrivare a capire dove realmente sta “la pittura” o “l’arte”.
Lascia alla vista la base materiale della pittura, la tela cruda, e permette di osservare uno per uno i diversi elementi dell’immagine.
Descrivendo separatamente l’oggetto, quello che lo circonda, la luce e l’ombra, Hannu Palosuo indaga quali sentimenti questi
singoli elementi suscitino in noi.
Evitando il racconto reale egli usa la pittura come chiave di lettura per lo spettatore per entrare in un mondo “altro”, in uno spazio “altro”, quello mentale. Come in uno schermo teatrale o televisivo dove la coscienza di tutti noi si ritrova dentro lo specchio della memoria.
Fondazione Villa Bertelli
Hannu Palosuo, Tomorrow never knows | Forte dei Marmi, fino al 4.5
Il 14/03/2014
Continua la serie di mostre personali di Hannu Palosuo in Italia e all'estero. Da domani, 15 marzo, le sue opere recenti saranno esposte alla Fondazione Villa Bertelli di Forte dei Marmi, Lucca, nella mostra Tomorrow never knows, curata da Massimo Scaringella.
Nella sua produzione Palosuo immortala l'accaduto, o la memoria di questo, fissandolo sulla tela. Ne risulta una pittura di evocazione, di memoria, di assenze e presenze.
Nelle tele che compongono la mostra Tomorrow never knows l’artista ha provato a ridurre l’immagine, la costruzione e l’ideazione
dentro minimi elementi strutturali, per arrivare a capire dove realmente sta “la pittura” o “l’arte”.
Lascia alla vista la base materiale della pittura, la tela cruda, e permette di osservare uno per uno i diversi elementi dell’immagine.
Descrivendo separatamente l’oggetto, quello che lo circonda, la luce e l’ombra, Hannu Palosuo indaga quali sentimenti questi
singoli elementi suscitino in noi.
Evitando il racconto reale egli usa la pittura come chiave di lettura per lo spettatore per entrare in un mondo “altro”, in uno spazio “altro”, quello mentale. Come in uno schermo teatrale o televisivo dove la coscienza di tutti noi si ritrova dentro lo specchio della memoria.
Fondazione Villa Bertelli
