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22 e 23 ottobre: “Miti e riti sulla caccia all’orso nel Kalevala e nella tradizione finnica e nordica”
Il 22/10/2013
Il tema della confereze che il Professor Pentikäinen terrà oggi e domani - 22 e 23 ottobre - rispettivamente all'Università di Pollenzo, Bra (Cuneo) e nella Sala Consiliare della Città di Susa, è uno dei più affascinanti del suo recentissimo saggio "La Mitologia del Kalevala":
"Sulle tracce del Re Dorato del Bosco":
Miti e riti sulla caccia all’orso nel Kalevala e nella tradizione finnica e nordica.
"Nel poema è l’eroe Väinämöinen a lanciarsi in una avventurosa caccia a un orso stregato dalla Signora di Pohjola (il Reame Nord). Per avere successo il "il cantore sempiterno" dovrà intonare dei canti che in origine non erano epici, bensì rituali: venivano cantati durante le fasi della vera caccia, che richiedeva numerose operazioni magiche. Secondo la tradizione, il cacciatore doveva prima essere accettato dai Signori del bosco (il dio Tapio e la dea Mielikki) e sedurre "le figlie della selva", gli esseri che proteggevano gli orsi. Dopo l’uccisione, doveva "spiegare" all’orso come il gruppo di cacciatori non si fosse macchiato del suo sangue. Lo spirito dell’orso era poi invitato a una "festa" o a un "matrimonio" dove in realtà la comunità del villaggio mangiava le sue carni, considerate non solo una prelibatezza ma anche piene di "potenza magica della selva". Infine il teschio era legato al ramo di un pino sacro: un preludio alla probabile "resurrezione" dell’orso prima in cielo, poi in terra. Le unghie, le zanne e il grassodell’animale erano utilizzati in rituali di guargione.
Riti simili sono stati analizzati in tutta l’area circumboreale e subartica. Particolarmente famosi sono quelli dei Xanti e Mansi in Siberia occidentale; quelli degli Ainu in Giappone e dei Cree del Canada. Un primo studio classico sull’argomento fu scritto nel 1926 scritto da Irving Hallowell: "Bear Ceremonialism in the Northern Emisphere".
In Piemonte e nelle Alpi l’orso è un animale fortemente simbolico: in alcuni carnevali si assiste alla sua cattura (in questo caso non un animale ma una delle maschere più arcaiche delle tradizioni alpine ed europee) e delle "questue dell’orso e della capra" sono tuttora organizzate in molte località della regione".
Vesa Matteo Piludu
Martedì 22 ottobre 2013, ore 10-12
Università degli Studi di Scienze Gastronomiche
Cascina Albertina, Via Amedeo di Savoia, 8
Pollenzo, 12042, Bra (CN).
Aula Miroglio
"Sulle tracce del Re Dorato del Bosco"
Miti e riti sulla caccia all’orso nel Kalevala e nella tradizione finnica e siberiana
Mercoledì 23 ottobre, ore 20:30
Sala Consiliare della Città di Susa
Via Palazzo di Città n. 39, Tel.: 0122 629492
"Dove l’orso fu generato, Zampa-di-Miele svezzato?"
Miti e riti sulla caccia all’orso nel Kalevala e nella tradizione finnica e nordica
"Sulle tracce del Re Dorato del Bosco":
Miti e riti sulla caccia all’orso nel Kalevala e nella tradizione finnica e nordica.
"Nel poema è l’eroe Väinämöinen a lanciarsi in una avventurosa caccia a un orso stregato dalla Signora di Pohjola (il Reame Nord). Per avere successo il "il cantore sempiterno" dovrà intonare dei canti che in origine non erano epici, bensì rituali: venivano cantati durante le fasi della vera caccia, che richiedeva numerose operazioni magiche. Secondo la tradizione, il cacciatore doveva prima essere accettato dai Signori del bosco (il dio Tapio e la dea Mielikki) e sedurre "le figlie della selva", gli esseri che proteggevano gli orsi. Dopo l’uccisione, doveva "spiegare" all’orso come il gruppo di cacciatori non si fosse macchiato del suo sangue. Lo spirito dell’orso era poi invitato a una "festa" o a un "matrimonio" dove in realtà la comunità del villaggio mangiava le sue carni, considerate non solo una prelibatezza ma anche piene di "potenza magica della selva". Infine il teschio era legato al ramo di un pino sacro: un preludio alla probabile "resurrezione" dell’orso prima in cielo, poi in terra. Le unghie, le zanne e il grassodell’animale erano utilizzati in rituali di guargione.
Riti simili sono stati analizzati in tutta l’area circumboreale e subartica. Particolarmente famosi sono quelli dei Xanti e Mansi in Siberia occidentale; quelli degli Ainu in Giappone e dei Cree del Canada. Un primo studio classico sull’argomento fu scritto nel 1926 scritto da Irving Hallowell: "Bear Ceremonialism in the Northern Emisphere".
In Piemonte e nelle Alpi l’orso è un animale fortemente simbolico: in alcuni carnevali si assiste alla sua cattura (in questo caso non un animale ma una delle maschere più arcaiche delle tradizioni alpine ed europee) e delle "questue dell’orso e della capra" sono tuttora organizzate in molte località della regione".
Vesa Matteo Piludu
Martedì 22 ottobre 2013, ore 10-12
Università degli Studi di Scienze Gastronomiche
Cascina Albertina, Via Amedeo di Savoia, 8
Pollenzo, 12042, Bra (CN).
Aula Miroglio
"Sulle tracce del Re Dorato del Bosco"
Miti e riti sulla caccia all’orso nel Kalevala e nella tradizione finnica e siberiana
Mercoledì 23 ottobre, ore 20:30
Sala Consiliare della Città di Susa
Via Palazzo di Città n. 39, Tel.: 0122 629492
"Dove l’orso fu generato, Zampa-di-Miele svezzato?"
Miti e riti sulla caccia all’orso nel Kalevala e nella tradizione finnica e nordica