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All’equinozio d’autunno. E altre poesie
Il 25/04/2017
L'editrice Il ponte del sale ha appena pubblicato All'equinozio d'autunno. E altre poesie 1992-2017 un'antologia di poesie del poeta finlandese Jouni Inkala, di cui altre volte abbiamo parlato su queste pagine di Cultfinlandia.
Nella prefazione al volume, lo stesso Inkala ci descrive il suo processo creativo:
[...] A volte per prima si fa strada invece l’ultima riga di una poesia, pur non avendo nessuna informazione su quello che sarà il finale della stessa. Queste parti delle poesie sono come le parti del viso – gli occhi, una parte del mento o un accenno di sorriso alla Monna Lisa. Inoltre, possono essere un accenno di ombreggiatura del viso, l’acconciatura o la riga dei capelli, il taglio di baffi o barba, l’inarcamento del sopracciglio o una postura pensierosa... E poi...? Quando da questi elementi poi nascono, un po’ alla volta, intere poesie, è come se riuscissi a gettare lo sguardo su innumerevoli volti nuovi, e iniziassi a conoscerli sempre meglio. E poi inizia il dialogo, quei volti completi iniziano a rivolgermi la parola e, di conseguenza, posso effettivamente condurre con loro un dialogo. Una volta terminate, le raccolte di poesie sono come un coro [...]
Jouni Inkala nasce a Kemi nel 1966. L’esordio poetico avviene con la raccolta Qui il suo limite (Tässä sen reuna, 1992) che gli vale il premio “J. H. Erkko”. Nella sua seconda raccolta, Della stanza e della famiglia (Huonetta ja sukua, 1994) il teatro della narrazione non è più il “limite del mondo” (la Finlandia e il nord Europa), come nella precedente, ma l’Europa orientale e meridionale.
Una particolare raffinatezza linguistica e di pensiero Inkala la esibisce nella sua terza raccolta, La compagnia dei Santi (Pyhien seura, 1996), dove l’autore si sofferma, sommessamente e devotamente, sui temi della fede e della religione, in una maniera insolitamente esplicita per un poeta della sua generazione. Il tema dell’amore sacro e profano viene approfondito nelle raccolte, Per ciò che rimane (Sille joka jää, 1998) e Viaggio nel deserto (Autiomaaretki, 2000). Nel 2002 pubblica Non scritto (Kirjoittamaton), nel 2005 Tempi di corno (Sarveisaikoja), nel 2008 Quale sapere è indispensabile all’essere umano (Minkä tietäminen on ihmiselle välttämätöntä), nel 2011 Chemiosintesi (Kemosynteesi) e nel 2013 Durata aperta (Kesto avoin).
La sua ultima opera edita in Finlandia è Costanti e variabili (Vakiot ja muuttujat). Per il 2017 è prevista l'uscita di una nuova raccolta Nähty. Elämä (Vista. La vita).
Vi lasciamo alla lettura di una poesia dell'antologia:
FAVOLETTA DELLA SERA. JACKARBY.
Anche l’aspro respiro del pane di segale sulla mia lingua lo notò,
lasciò che il seme di cumino bisbigliasse dal suo interno sul bordo del caffè del mattino
riempito di un sapere già familiare, più freddo.
Su cosa rifletteva lì, abbandonato dal prato all’impasto e
al forno del pane, lavorato da mani e macchine gentili
in modo da ricordare, nel pane, il suo cammino
all’incrocio di tazza e labbra.
Lo attraversai entrando in un tempo dove ripetevo il mio nome
ancora
più celestiale, leggero di sale e alga, così come
il loro aroma congiunto dagli scogli marini, verso gli scogli marini
e verso il prato del giardino di casa dove la pelle di un marasso
si è arricciata formando un arioso
punto interrogativo sonagliante, che cresce alla fine di una giornata
che dopo averla attraversata non suscita nelle piante dei piedi
il dolore che si sarebbe voluto avvertire.
Come un attimo diviso in parti, solo e al quale si pensa
al tavolo vuoto dove le sue fette pendono e cadono.
Nell’universo in espansione di un minuto e della sua metà
dove i secondi orbitano finché si irradicano e sementano.
La postfazione al volume è di Viola Parente-Čapková e si intitola Margini, limiti, costanti e variabili. Le parole e le poetiche di Jouni Inkala.
All'equinozio d'autunno. E altre poesie 1992-2017
Autore: Jouni Inkala
Traduzione: Antonio Parente
Editrice: Il Ponte del Sale
Collana: Il Labirinto del Mondo
Anno di pubblicazione: 2017; br., pp. 136
Immagine: Copertina dell'antologia/Jouni Inkala
Nella prefazione al volume, lo stesso Inkala ci descrive il suo processo creativo:
[...] A volte per prima si fa strada invece l’ultima riga di una poesia, pur non avendo nessuna informazione su quello che sarà il finale della stessa. Queste parti delle poesie sono come le parti del viso – gli occhi, una parte del mento o un accenno di sorriso alla Monna Lisa. Inoltre, possono essere un accenno di ombreggiatura del viso, l’acconciatura o la riga dei capelli, il taglio di baffi o barba, l’inarcamento del sopracciglio o una postura pensierosa... E poi...? Quando da questi elementi poi nascono, un po’ alla volta, intere poesie, è come se riuscissi a gettare lo sguardo su innumerevoli volti nuovi, e iniziassi a conoscerli sempre meglio. E poi inizia il dialogo, quei volti completi iniziano a rivolgermi la parola e, di conseguenza, posso effettivamente condurre con loro un dialogo. Una volta terminate, le raccolte di poesie sono come un coro [...]
Jouni Inkala nasce a Kemi nel 1966. L’esordio poetico avviene con la raccolta Qui il suo limite (Tässä sen reuna, 1992) che gli vale il premio “J. H. Erkko”. Nella sua seconda raccolta, Della stanza e della famiglia (Huonetta ja sukua, 1994) il teatro della narrazione non è più il “limite del mondo” (la Finlandia e il nord Europa), come nella precedente, ma l’Europa orientale e meridionale.
Una particolare raffinatezza linguistica e di pensiero Inkala la esibisce nella sua terza raccolta, La compagnia dei Santi (Pyhien seura, 1996), dove l’autore si sofferma, sommessamente e devotamente, sui temi della fede e della religione, in una maniera insolitamente esplicita per un poeta della sua generazione. Il tema dell’amore sacro e profano viene approfondito nelle raccolte, Per ciò che rimane (Sille joka jää, 1998) e Viaggio nel deserto (Autiomaaretki, 2000). Nel 2002 pubblica Non scritto (Kirjoittamaton), nel 2005 Tempi di corno (Sarveisaikoja), nel 2008 Quale sapere è indispensabile all’essere umano (Minkä tietäminen on ihmiselle välttämätöntä), nel 2011 Chemiosintesi (Kemosynteesi) e nel 2013 Durata aperta (Kesto avoin).
La sua ultima opera edita in Finlandia è Costanti e variabili (Vakiot ja muuttujat). Per il 2017 è prevista l'uscita di una nuova raccolta Nähty. Elämä (Vista. La vita).
Vi lasciamo alla lettura di una poesia dell'antologia:
FAVOLETTA DELLA SERA. JACKARBY.
Anche l’aspro respiro del pane di segale sulla mia lingua lo notò,
lasciò che il seme di cumino bisbigliasse dal suo interno sul bordo del caffè del mattino
riempito di un sapere già familiare, più freddo.
Su cosa rifletteva lì, abbandonato dal prato all’impasto e
al forno del pane, lavorato da mani e macchine gentili
in modo da ricordare, nel pane, il suo cammino
all’incrocio di tazza e labbra.
Lo attraversai entrando in un tempo dove ripetevo il mio nome
ancora
più celestiale, leggero di sale e alga, così come
il loro aroma congiunto dagli scogli marini, verso gli scogli marini
e verso il prato del giardino di casa dove la pelle di un marasso
si è arricciata formando un arioso
punto interrogativo sonagliante, che cresce alla fine di una giornata
che dopo averla attraversata non suscita nelle piante dei piedi
il dolore che si sarebbe voluto avvertire.
Come un attimo diviso in parti, solo e al quale si pensa
al tavolo vuoto dove le sue fette pendono e cadono.
Nell’universo in espansione di un minuto e della sua metà
dove i secondi orbitano finché si irradicano e sementano.
La postfazione al volume è di Viola Parente-Čapková e si intitola Margini, limiti, costanti e variabili. Le parole e le poetiche di Jouni Inkala.
All'equinozio d'autunno. E altre poesie 1992-2017
Autore: Jouni Inkala
Traduzione: Antonio Parente
Editrice: Il Ponte del Sale
Collana: Il Labirinto del Mondo
Anno di pubblicazione: 2017; br., pp. 136
Immagine: Copertina dell'antologia/Jouni Inkala