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Le Officine Saffi di Milano inaugurano mercoledì 30 marzo alle 18.30 la prima personale in Italia dedicata all’artista finlandese Kati Tuominen Niittylä, proseguendo la loro ricera sull'arte nordica.
Kuvia-Immagini è una summa della poetica dell’artista, un viaggio che parte dai ricordi dell’infanzia, nella campagna finlandese, e da cui prendono origine le sue creazioni, così come esplicitano i nomi di alcune opere: Inverno, Pioggia (Sade), Brina (Kuura). Un esercizio dello spirito, come nella pratica del Kyudo cui l’artista si dedica per giungere attraverso la disciplina, al massimo livello di comprensione dell’essere delle cose.
Materiale d’elezione è l’argilla, che Kati Tuominen sceglie per la sua duttilità e la sua assenza di forma che la rende potenzialmente e infinitamente plasmabile. Il processo di creazione parte proprio dal materiale. “La creazione significa liberazione attraverso la forma … ma il lavoro e la creazione - continua Kati - sono anche una questione di conoscenza. Con questo intendo che un artista debba conoscere il materiale con il quale lavora”. Una scelta, quella della ceramica, dettata anche dalla fascinazione per la forma classica.
A Milano la prima personale di Kati Tuominen Niittylä in Italia | dal 30.4.2016
Il 28/03/2016
Le Officine Saffi di Milano inaugurano mercoledì 30 marzo alle 18.30 la prima personale in Italia dedicata all’artista finlandese Kati Tuominen Niittylä, proseguendo la loro ricera sull'arte nordica.
Kuvia-Immagini è una summa della poetica dell’artista, un viaggio che parte dai ricordi dell’infanzia, nella campagna finlandese, e da cui prendono origine le sue creazioni, così come esplicitano i nomi di alcune opere: Inverno, Pioggia (Sade), Brina (Kuura). Un esercizio dello spirito, come nella pratica del Kyudo cui l’artista si dedica per giungere attraverso la disciplina, al massimo livello di comprensione dell’essere delle cose.
Materiale d’elezione è l’argilla, che Kati Tuominen sceglie per la sua duttilità e la sua assenza di forma che la rende potenzialmente e infinitamente plasmabile. Il processo di creazione parte proprio dal materiale. “La creazione significa liberazione attraverso la forma … ma il lavoro e la creazione - continua Kati - sono anche una questione di conoscenza. Con questo intendo che un artista debba conoscere il materiale con il quale lavora”. Una scelta, quella della ceramica, dettata anche dalla fascinazione per la forma classica.