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È ritornato Jeffrey Tate sul podio del Teatro La Fenice di Venezia per due concerti dedicati a Sibelius e Elgar. Il celebre direttore inglese, protagonista proprio a Venezia di memorabili interpretazioni wagneriane e britteniane, ha eseguito la Sinfonia n. 2 in mi bemolle maggiore op. 63 di Edward Elgar, e la Sinfonia n. 6 in re minore op. 104 di Jean Sibelius. Tra le sette sinfonie di Sibelius, la Sesta, eseguita per la prima volta a Helsinki nel 1923, fu inizialmente tra le meno amate dal pubblico, soprannominata la Cenerentola dai critici. Eppure, il suo tono dimesso, la sua atmosfera di desolazione fredda, misteriosa, senza apparenti sviluppi, ne costituiscono motivo di grande fascino: «Mi ricorda quando cade la neve» aveva scritto lo stesso Sibelius, e la scelta dell'antico modo dorico crea la tinta di base della partitura, lattiginosa e lucente.
Sibelius in laguna
Il 20/03/2014
È ritornato Jeffrey Tate sul podio del Teatro La Fenice di Venezia per due concerti dedicati a Sibelius e Elgar. Il celebre direttore inglese, protagonista proprio a Venezia di memorabili interpretazioni wagneriane e britteniane, ha eseguito la Sinfonia n. 2 in mi bemolle maggiore op. 63 di Edward Elgar, e la Sinfonia n. 6 in re minore op. 104 di Jean Sibelius. Tra le sette sinfonie di Sibelius, la Sesta, eseguita per la prima volta a Helsinki nel 1923, fu inizialmente tra le meno amate dal pubblico, soprannominata la Cenerentola dai critici. Eppure, il suo tono dimesso, la sua atmosfera di desolazione fredda, misteriosa, senza apparenti sviluppi, ne costituiscono motivo di grande fascino: «Mi ricorda quando cade la neve» aveva scritto lo stesso Sibelius, e la scelta dell'antico modo dorico crea la tinta di base della partitura, lattiginosa e lucente.