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10 ottobre 2019: nel giorno dedicato alla Letteratura finlandese, sono stati annunciati i Nobel per la Letteratura 2018 e 2019
Il 10/10/2019
Pochi minuti fa sono stati annunciati i premi Nobel per la Letteratura 2019 e 2018 (ricorderete che l'anno scorso il riconoscimento fu sospeso e rimandato all'anno successivo). Sono Olga Tokarczuk, autrice polacca, e lo scrittore austriaco Peter Handke i vincitori del premio Nobel per la Letteratura, rispettivamente per il 2018 e per il 2019.
E' una bella coincidenza che proprio il 10 ottobre in Finlandia si festeggi il Giorno della Letteratura finlandese: in questa data, nel 1834, nacque Aleksis Kivi, considerato il padre della moderna letteratura finlandese.
Il romanzo I sette fratelli (Seitsemän veljestä) è l'opera più celebre di Kivi.
Ho qui con me l'edizione italiana della Utet del 1946 (seconda ristampa della prima edizione), ora di difficile reperibililità: trascrivo l'incipit dell'introduzione di Pavolini, curatore e traduttore del volume.
I SETTE FRATELLI
INTRODUZIONE
Con questa versione, la prima integra dell'originale finnico, si compie il mio desiderio di dare all'Italia, accanto alla traduzione metrica del Kalevala, Il poema nazionale ricavato da Lönnrot, combinando insieme vecchi canti popolari epici, lirici e magici del suo popolo, la versione del primo romanzo della giovane Letteratura finnica, prima in ordine di tempo e di merito.
Nato il 10 ottobre 1834 a Palojoki (distretto di Nurmijärvi) nella regione di Uusimaa, Aleksis Kivi, figlio di un semplice sarto, chiuse la sua vita morale non ancora quarantenne (31 dicembre 1941), in povertà, come era sempre vissuto, negli ultimi due anni con la mente ottenebrata, sopraffatto dalla malattia di nervi che, insieme alle privazioni, alle delusioni, al continuo assillo dei debiti, lo condussero a morte prematura.
Eppure non in una pagina, se non forse (come in altra occasione osservai), nelle ultime del suo libro "sereno, gaio, sano, ottimista" e in qualche verso delle sue poche liriche (come in Ikävyys) "trema l'infinita tristezza, il presago desiderio della morte liberatrive".
I sette fratelli: romanzo semplice, ma in sostanza una vera epopea in prosa, intramezzata da lunghi racconti e da lunghissimi dialoghi;sette tipi diversi dell'anima finnica, nelle sue caratteristiche.ä La forza rigeneratrice del lavoro, l'influsso benefico della cultura, la sanità della vita di famiglia; sforzi, sforzi per fabbricare e rifabbricare, per dissodare, prosciugare, seminare; per imparare a leggere; per vincere l'ira e le altre passioni e l'ubriachezza; per ascendere dal male al bene; è il romanzo del perfezionamento umano, l'epopea dell'agricoltura, anzi di tutta la cultura finnica; una delle rare opere che mostrano la vita di un popolo in un dato punto del suo svolgimento, pue essendo l'espressione della personalità artistica e del pensiero dell'autore; c'è realismo e romanticismo, volo lirico, ampiezza epica, vita drammatica; comicità ed umorismo, profonda serietà e grave sentimento della vita: la Finlandia di mezzo secolo fa, ma con tutti i germi di quello che sarà tra un altro mezzo secolo.
E' una bella coincidenza che proprio il 10 ottobre in Finlandia si festeggi il Giorno della Letteratura finlandese: in questa data, nel 1834, nacque Aleksis Kivi, considerato il padre della moderna letteratura finlandese.
Il romanzo I sette fratelli (Seitsemän veljestä) è l'opera più celebre di Kivi.
Ho qui con me l'edizione italiana della Utet del 1946 (seconda ristampa della prima edizione), ora di difficile reperibililità: trascrivo l'incipit dell'introduzione di Pavolini, curatore e traduttore del volume.
I SETTE FRATELLI
INTRODUZIONE
Con questa versione, la prima integra dell'originale finnico, si compie il mio desiderio di dare all'Italia, accanto alla traduzione metrica del Kalevala, Il poema nazionale ricavato da Lönnrot, combinando insieme vecchi canti popolari epici, lirici e magici del suo popolo, la versione del primo romanzo della giovane Letteratura finnica, prima in ordine di tempo e di merito.
Nato il 10 ottobre 1834 a Palojoki (distretto di Nurmijärvi) nella regione di Uusimaa, Aleksis Kivi, figlio di un semplice sarto, chiuse la sua vita morale non ancora quarantenne (31 dicembre 1941), in povertà, come era sempre vissuto, negli ultimi due anni con la mente ottenebrata, sopraffatto dalla malattia di nervi che, insieme alle privazioni, alle delusioni, al continuo assillo dei debiti, lo condussero a morte prematura.
Eppure non in una pagina, se non forse (come in altra occasione osservai), nelle ultime del suo libro "sereno, gaio, sano, ottimista" e in qualche verso delle sue poche liriche (come in Ikävyys) "trema l'infinita tristezza, il presago desiderio della morte liberatrive".
I sette fratelli: romanzo semplice, ma in sostanza una vera epopea in prosa, intramezzata da lunghi racconti e da lunghissimi dialoghi;sette tipi diversi dell'anima finnica, nelle sue caratteristiche.ä La forza rigeneratrice del lavoro, l'influsso benefico della cultura, la sanità della vita di famiglia; sforzi, sforzi per fabbricare e rifabbricare, per dissodare, prosciugare, seminare; per imparare a leggere; per vincere l'ira e le altre passioni e l'ubriachezza; per ascendere dal male al bene; è il romanzo del perfezionamento umano, l'epopea dell'agricoltura, anzi di tutta la cultura finnica; una delle rare opere che mostrano la vita di un popolo in un dato punto del suo svolgimento, pue essendo l'espressione della personalità artistica e del pensiero dell'autore; c'è realismo e romanticismo, volo lirico, ampiezza epica, vita drammatica; comicità ed umorismo, profonda serietà e grave sentimento della vita: la Finlandia di mezzo secolo fa, ma con tutti i germi di quello che sarà tra un altro mezzo secolo.